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Franco Colli e le stelle di Yuri Gagarin

Scritto da  Umberto Mazzantini Venerdì, 06 Giugno 2025 10:13

L'Operaio che era, anche fisicamente, l’immagine della dignità del lavoro.

Qualche giorno fa, sul finire di maggio, mese sacro dei lavoratori, se ne è andato, ricordato dalla CGIL e dai familiari, Franco Colli, un compagno di quelli che parlano poco, fanno tanto e lasciano ricordi solidi in chi ha avuto la fortuna di conoscerli.

 

Il Colli l’ho conosciuto al Partito Comunista Italiano – credo fossimo insieme per un qualche periodo tempestoso nel Comitato di Zona dell’Elba – e appena l’ho visto ho capito subito dalla solidità e dal portamento, e poi dall’argomentare asciutto e concreto, che apparteneva a quell’aristocrazia operaia che di quel Partito era la ragione e il fondamento, di quella classe operaia che, attraverso il sindacato e la politica, si era fatta classe dirigente.

 

Quando l’ho visto per la prima volta, da giovane che si affacciava alla politica, ho subito pensato a Yuri Gagarin, il cosmonauta sovietico che per primo girò intorno alla nostra arancia blu che galleggia nello spazio, a un eroe del lavoro perché Franco era, anche fisicamente, l’immagine della dignità del lavoro alla quale ha dedicato gran parte della sua vita.

 

La nostra conoscenza si limitava a fumose riunioni e a qualche festa dell’Unità, eppure questo bastava allora per capire lo spessore degli uomini, per capire di che pasta erano fatti, e il Colli era di una pasta solida e antica che sapeva guardare la modernità, ne capiva la bellezza e i rischi, sapeva con poche parole trovare il centro di una discussione sfrondata dal politichese. Era un lavoratore cosciente della sua missione di classe, del lavoro e dei lavoratori come motore di una società più giusta, pacifica, consapevole. E i suoi interventi – troppo rari – erano ascoltati con silenzioso rispetto perché riportavano tutti alla concretezza del lavoro e dei bisogni e diritti dei lavoratori.

 

A volte si dice che quelli come il Colli hanno perso, ma gli uomini e le donne come lui, i seminatori che silenziosamente e caparbiamente hanno lottato per il benessere generale, uomini e donne ai quali dobbiamo molto e che non hanno chiesto nulla, non possono mai essere sconfitti, sono i giganti quotidiani del progresso umano, i sognatori di stelle, come Yuri dentro la sua Vostok-1.

 

Umberto Mazzantini

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Ultima modifica il Venerdì, 06 Giugno 2025 10:41