Approfittando della collocazione della sua dimora, Danilo Alessi ha piazzato una bandiera palestinese che ora - fotografata da Giò Di Stefano - sventola di fronte (ma sarebbe meglio dire in faccia) al Palazzo della Biscotteria.
Ma c'è anche un altro protagonista in quel ristretto paesaggio, si tratta di Pietro Gori, l'anarchico pericoloso e gentile che, a dispetto della sua austera espressione, ha da ridersela sotto i baffi.
Perché? spieghiamo subito: è vero che la sottostante piazza che gli era (meritoriamente) dedicata gli è stata "scippata" qualche anno fa, ma i tanti drappi con i colori palestinesi, nella piazza della democrazia ferajese, sono stati per il poeta libertario una sorta di vendetta postuma.
Sì, perché nel suo apostolico peregrinare per il mondo, Gori dedicò molti interessi e studi a quella ancor oggi martoriata terra.
In Palestina compì studi antropologici e portò a compimento un nutrito reportage fotografico che, in una rivoluzionaria (per l'epoca) "conferenza con fotografie", tenne a Roma nel 1907 e replicò proprio qui nel Teatro dei Vigilanti.
"... noi sugli abissi, tra le nazioni, di fratellanza ponti gettiam..." parlava forse profeticamente della Flottilla?
No, era semplicemente un cittadino del mondo pensato senza confini come lo pensano questi ragazzi che ci rendono più dolce l'invecchiare.
sergio