C’era un tempo nel quale l’Elba, come il resto d’Italia e del mondo, si presentava in maniera diversa da ora. Il nostro "Scoglio" non era necessariamente migliore di oggi, ma per certi aspetti e per certe persone, come quello e quelli che sto per ricordarvi, sicuramente più vera, genuina e con degli angoli che erano dei veri e propri ristori per l’anima.

Uno di questi si trovava a Campo All’Aia in quel di Procchio. Un posto dove s’intrecciavano la nostra forte tradizione contadina, quella della pesca e le più recenti attività legate al turismo balneare. Qui abitava Aldo scomparso sabato, i cui genitori erano Defendente e Adele.

Quando il mi babbo e la mi mamma mi avvisavano che quel dato giorno, in genere la Domenica, saremmo andati a pranzo in casa Marchiani, io, che di solito ero restio a muovermi dal centro storico di Portoferraio mi sentivo contentissimo, perché li, tra i prodotti del loro orto, tra il pesce fresco che marito e moglie, ogni giorno andavano a pescare alla Guardiola con il loro barchino, tra ciò che cucinava Adele e le estreme semplicità, dignità e bontà che emanava da quelle due splendide persone e che si respirava nella loro famiglia, volentieri potevo fare a meno di piazza Padella, del Grigolo e del suo circondario.

Con Aldo, a causa dei miei impegni di lavoro stagionale a tempo pieno e del mio svernare in quel di Siena, da anni non avevo più avuto un contatto visivo di persona, pur avendo mantenuto quello telefonico, se non altro per scambiarci gli auguri di Natale.

Pochi giorni fa però, avendo avuto la notizia che non stava molto bene, gli avevo telefonato e pur sentendolo stanco e affaticato, mi ero accorto che era contento di sentirmi. In quella occasione mi riportò agli inizi e/o alla metà degli anni 70 e a quando mi portava sulle spalle mentre lui faceva il bagnino, non ricordo se all’hotel del Golfo o all’Hermitage.

Ciao Aldo, un abbraccio forte a Lara, a tua nipote Adele, al tu babbo e alla tu mamma che sicuramente avrai già rincontrato.

Michel