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Ciao Pierluigi

Scritto da  ​Vincenzo Tagliaferro Venerdì, 23 Maggio 2025 09:30

​Ciao Pierluigi, mi ha svegliato la triste notizia, triste è riduttivo, che ci hai lasciato. Non mi sembra vero. Sto rivivendo tutti i ricordi della nostra spensierata gioventù in piazza, le Feste dell'Unità, il mio matrimonio a Fiesole, dove nacque la gara a chi si intorciava di più tra marinesi e milanesi ... quante risate.

​Poi ognuno ha preso la sua strada: io a Firenze tu qui. Poi tu a Piombino e io di nuovo sullo scoglio. Ma ogni volta che rivedevamo, mi ricordavi le nostre epiche traversate sul materassino rosso e blu. Partivamo dal moletto fino alla punta della Tore: ci sembrava di arrivare in America. Allora era una grande avventura, oggi un dolce ricordo. Come il tuo immancabile sorriso.

 

​E come dimenticare le sere d'estate di parecchi decenni fa, con tutto il nostro gruppo seduto al bar del tuo babbo, il grande Aldo. Tu, dopo le lamentele del signor Ulderico proprietario di una casa in piazza, ti assicuravi che rientrasse la sera a casa con la famiglia e allo scoccare della mezzanotte, quando ormai le luci della casa erano spente da un po', assoldavi i nostri figli, numerosi e rumorosi e sotto le finestre di Ulderico li facevi urlare in coro: " Ulderico buonanotteeeeeee!". E poi li dirigevi come un direttore d'orchestra per una buona mezz'ora.

 

​Ridevi e la tua risata era contagiosa. Così ti immagino lassù e mi hai fatto sorridere ripensando a quei momenti.

 

​Ciao Pierluigi,

​Vincenzo

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Ultima modifica il Venerdì, 23 Maggio 2025 09:50

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