Durante quella che chiamiamo "bassa stagione" le strade dell'Elba si riempiono di biciclette. Arrivano da svariati paesi Europei ma anche dal nostro.
Non giovanissimi, ma non mancano neanche quelli, come non mancano famiglie con bambini su piccole bici oppure su "carrettini al traino" a due ruote.
Questi "nuovi turisti" si ritrovano a visitare un territorio ricco di tante bellezze, ma poco attento alle loro esigenze (ovviamente intendo quelle delle strade che percorrono, fra l'altro diventate pericolose oltre che per il traffico anche per le cattive condizioni).
La difficoltà di creare piste ciclabili la conosciamo tutti, anche se si potrebbero studiare soluzioni parziali, magari al fine di far snellire il traffico che si forma dietro i gruppi di ciclisti che arrivano sempre più frequentemente.
Per chi non lo sapesse l'isola è ricca di una rete di "strade bianche" oltretutto. Abbiamo delle strade bellissime, in parte all'ombra, con paesaggi bellissimi, alcune vecchie di centinaia di anni se non di migliaia, utilizzate quando le strade statali non esistevano ancora...
Per esempio utilizzando le strade del Colle Reciso che collega le Picchiaie passando per il Literno a Marina di Campo, la Segagnana, il Monte Castello dove da Porto Azzurro si può arrivare a Santo Stefano alle Trane ed altre ancora...
Ovviamente si parla di Strade Bianche, quelle per le quali è famosa la Toscana, dove a Gaiole in Chianti si svolge l'Eroica, con migliaia di partecipanti con biciclette d'epoca.
Le strade bianche ovviamente andrebbero rimesse a posto, ma con l'utilizzo della maggior parte delle bici di oggi (che sono e-bike con tanto di freni a disco e ammortizzatori) potrebbero essere percorse senza alcun problema, togliendo dalla strada buona parte dei ciclisti per portarli in luoghi bellissimi ed indimenticabili.
La spesa sarebbe quella di investire sul nostro territorio, creando niente altro che la messa in sicurezza di alcuni km di strade interne che potrebbero essere oltretutto comode per gli enti addetti (pompieri, protezione civile ecc.) in caso di incendi, altre calamità naturali o blocchi stradali sulle statali.
Vorrei ricordare che tutti questi turisti su due ruote dormono, mangiano e spendono. Ci stiamo giocando una carta importante ma senza dargli la giusta importanza.
Non dimentichiamoci che stiamo parlando di un tipo di turismo adatto alla bassa stagione!
Enrico Gambelunghe