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Curiosa analogia brindisina col caso Del Torto: Presidente sfiduciato rimesso in sella dal Tar

Scritto da  Paolo Gasparri Martedì, 11 Novembre 2014 01:54

Come potrebbe andare a finire il caso della revoca del Presidente Del Torto?  A svelarcelo potrebbe essere una vicenda curiosamente analoga a quella della Presidente del Consiglio Comunale  di Portoferraio, sfiduciata dalla maggioranza, che si era  già registrata nel comune pugliese di Ceglie Messapica.  

Per continuare con le analogie a raccontare l'epilogo di quella vicenda era BrindisiReport che pubblicava il  21 Febbraio 2014 (http://www.brindisireport.it/politica/presidente-revocato-e-rimesso-in-sella-dal-tar.html) l'articolo qui di seguito riportato:  

“CEGLIE MESSAPICA - L'incarico di presidente del consiglio comunale, essendo una funzione di coordinamento dell'assemblea elettiva super partes, può essere oggetto di revoca solo in presenza di cattivo esercizio della funzione stessa o di palesi violazioni ed irregolarità, ma giammai può essere un'espressione di vincolo fiduciario con la maggioranza amministrativa in carica. E Nicola Ciracì si è visto così accogliere dal Tar di Lecce, prima sezione (Antonio Cavallari, presidente, Claudia Lattanzi, primo referendario, estensore, Roberto Michele Palmieri, referendario) il ricorso contro la propria destituzione e contro la nomina del consigliere che lo ha sostituito alla presidenza del consiglio comunale di Ceglie Messapica, Giovanni Argentiero.

Gli atti annullati sono la delibera del consiglio comunale del 28 agosto 2013, di revoca del presidente, e quella immediatamente conseguente di nomina del nuovo presidente, approvata nella stessa seduta. "La giurisprudenza ha chiarito che la figura del presidente riveste un carattere istituzionale e, di conseguenza, che la revoca non può essere che causata dal cattivo esercizio di tale funzione, tale da comprometterne la neutralità, non potendo essere motivata sulla base di una valutazione fiduciaria di tipo strettamente politico. La figura del presidente - osserva il Tar nella sentenza - è posta a garanzia del corretto funzionamento di detto organo e della corretta dialettica tra maggioranza e minoranza, per cui la revoca non può essere causata che dal cattivo esercizio della funzione, in quanto ne sia viziata la neutralità, e deve essere motivata perciò con esclusivo riferimento a tale parametro e non a un rapporto di fiducia (Cons. st. sez. V, 26 novembre 2013, n. 5605)".

Alla luce della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia sembrerebbero quindi prendere consistenza le affermazioni della "defenestrata portoferraiese" circa la irregolarità dell'operato della compagine di governo del Capoluogo Elbano.  

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