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Comitato 2.6: Respingiamo la proposta di un solo ospedale a rete Piombino-Cecina-Portoferraio

Scritto da  Comitato 2.6 Martedì, 17 Novembre 2015 01:29

Conseguita la Zona distretto, e quindi ottenuti e consolidati tutti i servizi essenziali, ben venga la rotazione di pool dei medici e l’utilizzo di alcuni medici in rete con altri ospedali, cosa del resto già operativa

«Rivendichiamo che nell’ambito della legge regionale di riforma della sanità toscana, l’Isola d’Elba sia riconosciuta come Zona distretto, perciò respingiamo la proposta di un solo ospedale a rete, articolato nei tre presidi di Piombino, Cecina e Portoferraio. Quando si affronta l’argomento della sanità all’Elba, infatti, è necessario considerare le caratteristiche specifiche e peculiari di un territorio insulare dove nel corso dell'anno il mare agitato impedisce ai traghetti e alle motovedette di viaggiare, oppure un temporale con forte vento, lampi e tuoni non permette all’elicottero di levarsi in volo. Questo dato di fatto, semplice e basilare, si riassume nello schema isolano/isolato. La Zona distretto è il livello locale di governo e rappresenta un’innovazione appropriata al fabbisogno sanitario di un territorio, soddisfatto da un insieme di risorse professionali aziendali, le zone-distretto rappresentano. La Zona distretto sarà assegnato un budget da utilizzare per il funzionamento di tutta l'attività sanitaria e sociale del territorio di competenza. Alla Zona distretto compete la valutazione dei bisogni sanitari e sociali della comunità e la definizione dei servizi necessari a soddisfarne i bisogni assistenziali, nonché un appropriato svolgimento dei percorsi assistenziali attivati dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, compresi i servizi gestiti direttamente dalla azienda Usl, l'attività di educazione sanitaria e di informazione all'utenza. All'interno della zona-distretto sono avviate le sperimentazioni del nuovo modello organizzativo rappresentato dalle unità di cure primarie. Conseguita la Zona distretto, e quindi ottenuti e consolidati tutti i servizi essenziali, ben venga la rotazione di pool dei medici e l’utilizzo di alcuni medici in rete con altri ospedali, cosa del resto già operativa».

Comitato 2.6

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