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Giovanni Fratini: Sui trasporti marittimi

Scritto da  Giovanni Fratini Lunedì, 01 Ottobre 2012 17:47

toremar moby palamaiola 620Anche dopo la riunione dell'Osservatorio è ben lungi dall'essere garantita quella continuità territoriale di cui tanto si ciancia

Dopo la riunione dell’Osservatorio per la continuità territoriale di giovedì scorso l’Assessore regionale ai trasporti Ceccobao ha voluto sottolineare che con la situazione di emergenza venutasi a creare per la “dipartita” della Blu Navy diventa ancora più “palpabile” che il lavoro fatto dalla Regione su Toremar con la totale privatizzazione ha avuto l’effetto di mantenere “ un buon livello dei servizi”. Nonostante la crisi del trasporto marittimo, è ancora il pensiero di Ceccobao, gli abitanti dell’arcipelago, grazie al contratto di servizio stipulato con il nuovo gestore, hanno la garanzia di essere collegati al continente con le corse effettuate da Toremar.

Che il nuovo gestore sia impegnato in una operazione di rinnovo e, come si usa dire oggi, di restyling della flotta, a parte alcune perplessità sulla Lora d’Abundo, non abbiamo difficoltà ad ammetterlo. Ne abbiamo già avuto le prove.

Ma l’Assessore Ceccobao non si rende conto che per chi vive tutto l’anno in un’isola certo è una bella cosa poter utilizzare navi confortevoli e “ringiovanite”, ma è anche necessario ( siamo già nel terzo millennio da 12 anni!) che venga garantita davvero quella “continuità territoriale” di cui tanto si ciancia.

L’Assessore forse non sa, perché troppo giovane, che le otto coppie di corse invernali sono sempre state garantite fin dai primi anni settanta quando furono istituite le Compagnie di navigazione regionali. Che già da allora la comunità elbana riuscì ad ottenere l’ultima corsa da Piombino d’inverno la sera alle 22 e la prima da Portoferraio alle 5. Negli anni ’60, l’ ultima corsa da Piombino era alle 19,30 e quella da Portoferraio addirittura alle 17,30. Facemmo un grosso passo in avanti, grazie anche al forte interessamento dell’Assessorato regionale e di un solerte e coriaceo dirigente come il Comandante Tullio Tabani.. Oggi però, a distanza di quasi 40 anni,la realtà è un po’ diversa; le esigenze di mobilità di chi risiede e di chi ha una attività economica nelle isole sono mutate e cresciute. L’Unione europea riconosce alle popolazioni che vivono in aree disagiate come quelle insulari il diritto alla continuità territoriale, il che vuol dire poter disporre di efficienti e frequenti collegamenti con il continente, non solo di giorno e per tutto l’anno. E allora perché d’inverno si deve ancora essere condannati ad una “discontinuità” territoriale di ben otto ore tra le ultime partenze da Piombino e da Portoferraio? Perché l’ultima nave dalla terra ferma, deve essere sempre “inchiodata” alle 22? Perché con il recente contratto di servizio stipulato con la Toremar si conferma che tutto rimarrà immutato per altri 12 anni, fino al 2023? Perché nulla è cambiato e cambierà anche per gli abitanti del Giglio o per quelli di Capraia ?

Nelle lodi che da più parti si levano su quanto ha fatto la Regione con la storica Compagnia regionale si continua a ripetere, come fossero grandi conquiste, che il contratto di servizio prevede tariffe agevolate per i residenti e per i pendolari, anche se queste agevolazioni ci sono sempre state; e ancor prima della nascita di Toremar.

Certo per ampliare la fascia oraria dei collegamenti e per contenere le tariffe “ a prezzi accessibili”, come chiede l’Unione europea, per non penalizzare residenti e pendolari e per non tartassare troppo il turista aggravando le già pesanti difficoltà dell’industria turistica, occorrono risorse pubbliche soprattutto da parte dello Stato, come ha scritto il Presidente di Toremar Montomoli. Assolutamente vero!

Anche la Regione, però, deve cominciare a fare la sua parte. Contrariamente a quanto hanno fatto altre Regioni, negli anni passati, la nostra, pur facendo parte fin dalla sua nascita ( 1976) del Consiglio di amministrazione di Toremar, non ha mai tirato fuori una lira o un euro. E continua ad essere avara!

Nella sua accalorata difesa dell’operato regionale l’Assessore Ceccobao raggiunge l’apice quando “spara” che le corse di Toremar sarebbero finanziate dalla Regione con 15 milioni l’anno. Le cose stanno un po’ diversamente.

Il contratto di servizio stipulato il 2 gennaio di quest’anno riconosce un corrispettivo annuo di 14.666.649 compreso l’Iva. L’importo del corrispettivo posto a base d’asta, sempre Iva compresa, era di 16.005.400 euro. La Regione riceve dallo Stato ogni anno, per effetto dell’art.19 ter del D.L. n°135 del 2009, un contributo di 13.005.400 euro e quindi al momento della gara assicurava un finanziamento a carico del proprio bilancio di 3 milioni. Grazie al ribasso offerto dalla Società vincitrice il corrispettivo è stato fissato, con la sottoscrizione del contratto, in euro 14.666.649. Dunque poiché lo Stato continua a trasferire sempre lo stesso contributo di 13 milioni e 5 mila euro, la compartecipazione della Regione al costo del servizio si è ridotta a 1 milione e 600 mila euro risparmiando così 1 milione e 400 mila! Una compartecipazione davvero minima, rispetto al complesso dei finanziamenti che vengono destinati ogni anno al trasporto su gomma e a quello ferroviario.

Taluni sostengono che l’Autorità portuale deve rivedere le regole per l’assegnazione degli spazi per gli attracchi. Non è tollerabile, si dice, la presenza nel canale di Società di navigazione soltanto quando il mercato tira. Oltre tutto la maggiore competitività estiva non solo non ha prodotto quel contenimento delle tariffe preconizzato da quanti amano il mercato libero, ma rende più difficile poi trovare Armatori disposti a navigare quando le “vacche” sono magre.L’uso delle banchine, che sono un bene pubblico, deve essere concesso, dunque, alla condizione che siano garantite alcune corse anche durante la bassa stagione. Il Presidente della Autorità portuale Guerrieri si è impegnato ad interessare di nuovo l’Autorità garante per la concorrenza che ha autorizzato l’assegnazione di spazi per il solo periodo estivo“ forti della dimostrazione sul campo – così si è espresso - che il mercato, da solo, non è il libro dei sogni”.

Ebbene, proprio perché con il solo mercato sarà sempre difficile sognare, la Regione dovrebbe prestare maggiore attenzione verso il trasporto marittimo locale di sua totale competenza e mettere in atto ogni utile azione per favorire, come successe nei lontani anni ’70, un altro salto di qualità nella organizzazione dei collegamenti con il continente, che ci consenta di ridurre le ore di interruzione del servizio durante la notte; di non avere intervalli eccessivi tra una partenza e l’altra e di assicurare una velocità dei traghetti un po’ più sostenuta soprattutto quando questo serve a non perdere le coincidenze con l’autobus o con il treno a Piombino ( vedi, ad esempio, la corsa delle 8 da Portoferraio ). Ed infine, in coerenza con quanto afferma l’Unione europea, di mantenere “accessibili” le tariffe.

Giovanni Fratini Assessore al Comune di Rio nell’Elba

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