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Contributo di sbarco: passato e futuro

Scritto da  Paolo Gasparri Domenica, 11 Novembre 2018 09:46

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico 2018/2019 nel suo “saluto speciale (...) a tutti coloro che vivono nelle piccole isole, nelle aree interne, nei piccoli centri lontani dalle metropoli” ha affermato: “Tutti i territori, così come tutti i cittadini, fanno parte della Repubblica e hanno gli stessi diritti e fanno fronte agli stessi doveri. Le istituzioni, che chiedono, legittimamente, il rispetto dei doveri, hanno l’onere di assicurare a tutti, ovunque, le stesse opportunità.”
Le indicazioni del Presidente della Repubblica inducono ad applicare anche all’Isola d’Elba i principi della Strategia nazionale per lo sviluppo delle Aree interne. La strategia ha il duplice obiettivo di adeguare la quantità e qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità (cittadinanza) e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali (mercato).


Per assumere importanti deliberazioni in ordine alle attività strategiche per il futuro turistico dell’isola si è riunita lunedì 5 novembre la consulta dei sindaci per la Gestione Associata del Turismo dell’Isola d’Elba. Nel corso della riunione il Sindaco di Rio, Marco Corsini, avrebbe “espresso dubbi di mera natura e di metodo e politico”; inoltre “ha focalizzato l'attenzione sulla questione del calo delle presenze turistiche registrato nella appena conclusa stagione estiva, motivi, che hanno fatto chiudere con un nulla di fatto l'assemblea che è stata rinviata al prossimo 26 novembre”.


Sull’utilizzo del contributo di sbarco sono ancora inevase alcune domande:
-Quali migliori servizi riceve il turista attraverso il pagamento del contributo di sbarco?
-Quali minori costi sostiene il contribuente elbano per mantenere i servizi pagati dai turisti con il contributo di sbarco?


Sembra finalmente giunto il momento di ripensare l’impostazione e l’utilizzo del contributo di sbarco. e l’eventuale introduzione dell’imposta di soggiorno.
Citando Gino Bartali “L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare”.
Perchè non utilizzare il contributo di sbarco come risorsa, da unire ad altri finanziamenti pubblici e privati? Il buon governo dei servizi è la migliore promozione di un territorio. Lo rende attraente per nuovi ospiti e imprese. Come? Attraverso un piano dell’ambiente e dei servizi sul territorio che applichi all’Isola d’Elba i principi della Strategia nazionale delle aree interne.

Un nuovo vecchio nome? Far rinascere l’antica APE, Associazione Progresso Elbano in un Accordo di Programma Elbano.


Paolo Gasparri

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