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Regolarizzare i migranti: una opportunità economica ed un'occasione umanitaria

Scritto da  Nunzio Marotti Domenica, 19 Aprile 2020 12:24

 

Caro direttore,

il Governo italiano sta lavorando ad un provvedimento di regolarizzazione degli immigrati. I motivi di base sono sostanzialmente due: rispondere ai bisogni del settore agricolo e garantire un controllo sanitario al tempo del coronavirus. Possiamo aggiungere, come corollario del primo motivo, l'esigenza dello Stato di non sottrarsi da un ambito dove è più facile l'azione illegale e criminale.
Si parla di circa 600 mila persone, in maggioranza donne, considerate "invisibili", già impegnate in lavori agricoli (manodopera soprattutto per la raccolta di frutta e ortaggi), in lavori domestici, nell'edilizia, nei trasporti e nella ristorazione. Impressionante il dato (200 mila) di badanti, collaboratrici familiari e baby sitter.
Anche l'Unione europea è sollecitata da Arci e Acli ad agire in questa direzione.
Al netto delle posizioni politiche (contrari Lega e FdI; favorevoli gli altri, fra i quali l'ex ministro Minniti), ci si trova di fronte ad una necessità, per i motivi suddetti. E' quindi occorre procedere celermente.


Certo, si tratta di una scelta, possiamo dire, "funzionale" (al sistema e al momento storico), in linea con gli interessi italiani. Occorre crescere ulteriormente nella cultura del rispetto della dignità dell'uomo, della solidarietà (non bel/buon gesto ma consapevolezza della comune appartenenza umana) e dell'accoglienza delle diversità. Basti pensare alla questione della cittadinanza per gli 800 mila ragazzi nati in Italia da genitori stranieri e che frequentano le nostre scuole. Una
promessa ancora non realizzata. Forse arriverà un momento in cui, per necessità, sembrerà l'unica scelta da fare.


Nunzio Marotti

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