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Ennesima querelle politico-urbanistico-giudiziaria capoliverese

Scritto da  Walter Montagna Lunedì, 06 Luglio 2020 10:11

 

Riceviamo e pubblichiamo (senza entrare minimamente nel merito della questione sollevata), una nota dell'Architetto Montagna. Le nostre conoscenze parziali degli atti, della storia e delle materie disciplinari relativi alla vicenda, ci impongono di limitare la nostra funzione alla pubblicazione di quanto riceviamo.
Una cosa però ci sentiamo di auspicare: che in quella comunità cessi il clima di scontro totale e di venefiche contrapposizioni personali e politiche, che a nostro opinabile parere, ormai da decenni ammorbano l'aria. I cittadini di Capoliveri hanno il diritto di non doversi necessariamente schierare tra i guelfi e i ghibellini  di turno, di vivere in un paese dove ogni motivo di discussione non si trasformi necessariamente in una "sanguinosa" guerra.
Un paese "normale" insomma.

 

Cari concittadini,
dopo l’articolo apparso domenica sulla stampa, mi sembra doveroso raccontare ai miei compaesani ciò che ho dovuto subire in questo anno e che ha portato all’ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Capoliveri e firmata dall’Arch. Rabbiolo.


Come ben tutti saprete, tutto ha avuto inizio con l’esposto (di tal Antonio Casagrande), arrivato in Comune a ridosso della data della prima udienza del TAR per il ricorso elettorale presentato dalla nostra lista.
Una parte della Giunta Comunale, sulla base dell’esposto e della relazione dell’Arch. Rabbiolo, procedeva con delibera “ad personam” ad estendere i controlli anche al tributario e al commerciale.


In data 02 marzo, 03 marzo, 07 marzo e ancora 25 marzo 2020, in pieno lockdown, con Comune e uffici comunali chiusi alla cittadinanza per i servizi essenziali, sono stati effettuati, dall’arch. Vincenzo Rabbiolo e da alcuni agenti della Polizia Municipale di Capoliveri, dei sopralluoghi presso la mia proprietà durante i quali sono state prese alcune misurazioni all’esterno dei fabbricati.


Di tutte le infrazioni rilevate, in realtà esistono dei condoni depositati in comune ancora aperti, e di cui mio padre, proprietario fino al 2010 (anno del suo decesso), ha subito regolare processo con assoluzione per intervenuto condono edilizio e con revoca delle ordinanze di demolizione come certificato dall’allora tecnico comunale su richiesta della Corte d’Appello.


Se il tecnico comunale attuale, invece di considerare le superfici utili nette, cita nelle sue relazioni le superfici lorde, e se invece di rilevare correttamente lo stato dei luoghi (vedi foto), ne riporta agli atti uno (NDR diverso), è ovvio che le cose non tornano e il Comune ha il pretesto di emettere un’ordinanza di demolizione al capo dell’opposizione e ai suoi familiari, guarda caso, pochi giorni prima della nuova udienza al Consiglio di Stato per il ricorso elettorale presentato dalla mia lista.
Non sarà mica tutto costruito per rendermi incompatibile con una qualsivoglia carica Comunale? Forse il Montagna e la sua lista danno fastidio anche come opposizione?
Qualche testata giornalistica locale si preoccupa della mia incompatibilità in caso di ricorso al TAR.
Il ricorso al TAR non è però l’unica strada percorribile per risolvere il contenzioso.


Partendo da questi fatti inopinabili i miei avvocati civilisti e penalisti hanno già avuto mandato di procedere nelle dovute sedi alla verifica della legittimità degli atti definitivi emanati a mio carico e all’accertamento di eventuali responsabili.
Ai posteri l’ardua sentenza.


Io non le commento, ma vi invito a visionare le foto allegate del rilievo dell’Arch. Rabbiolo agli atti del Comune e inviato dallo stesso alla Procura della Repubblica e la sua sovrapposizione con una foto della mia abitazione ripresa da Google Maps e facilmente visionabile su questo.
Se il comune proprio ci tiene ripristinerò e demolirò la non condonata porzione di macchia mediterranea.

 

Walter Montagna

 

LEGGI L'ORDINANZA n. 53 del 3 luglio 2020 DEL COMUNE DI CAPOLIVERI

 

106891523 908244836347075 3827337090002821696 o

 

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