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Giovanni Fratini: "la vicenda del Borgione, ovvero un Sarchiapone buroratico ferajese"

Scritto da  Giovanni Fratini - Sergio Rossi Venerdì, 05 Marzo 2021 10:10

Caro Sindaco,
in questo prolungato periodo di pandemia, sono costretto, anche per l’età un po’ avanzata, a passare molte ore in casa. Dedico buona parte della giornata a qualche faccenda domestica, alla lettura di qualche libro, a guardare alcuni programmi televisivi, ad eccezione di quelli di cui si parla del COVID. Dispongo di un computer e leggo spesso i quotidiani locali e, ogni tanto, mi diletto anche a consultare l’albo pretorio comunale per dare una scorsa alle delibere del Consiglio e della Giunta e ai provvedimenti dirigenziali.


Ho sempre saputo che è dovere primario dei Pubblici amministratori e dei loro dirigenti assicurare la massima trasparenza nel loro agire. In particolare cercare di informare i cittadini delle scelte che vengono fatte, delle decisioni che vengono prese dal Consiglio, dalla Giunta e dai singoli Dirigenti, con provvedimenti “leggeri”, facilmente comprensibili.


Ho sempre pensato, quindi, che quando una Amministrazione comunale vuol fare una certa cosa (eseguire dei lavori, affidare un servizio, acquistare un bene necessario, ad esempio, per il miglior funzionamento degli uffici, ecc... ecc...) è abbastanza, se non del tutto, inutile “appesantire” le delibere o le determine dirigenziali con una prolissa citazione di leggi, decreti, regolamenti, circolari ... specie quando quella “certa cosa” non ha una particolare importanza, rientra in un quadro di normale, corretta e giusta amministrazione. Ci si dovrebbe, dunque, limitare a dichiarare soltanto il rispetto delle norme di legge e regolamentari che disciplinano l’attività del Comune. Punto e basta. Chiedo l’impossibile?


E’ proprio indispensabile scrivere, scusami Sindaco, dei veri e propri “pipponi” di 3 o 4 pagine, con una sequela asfissiante di richiami a leggi, decreti legislativi, decreti- legge, regolamenti, circolari ecc..ecc...anche per decisioni più che modeste, tipo l’acquisto dell’olio motore per una autovettura al misero costo di 90 euro iva compresa? Di “pipponi” del genere, purtroppo, ne leggo a bizzeffe. Ne ricordo due in particolare: quello dedicato alla riparazione di una gomma di una autovettura per la bella cifra di 15 euro (quindici!) e un altro che prevedeva l’acquisto di una corona di alloro da porre al monumento ai caduti in occasione del IV novembre per 90 euro. Sempre Iva compresa. E per la corona compresa anche la striscia tricolore.
Quello che, però, mi ha fatto venire la voglia di scriverti è stata una recentissima determina dirigenziale con la quale credo sia stato raggiunto l’apice della non chiarezza nell’informazione.


Ebbene, l’oggetto di quella determina è: “Acquisto articolo Borgione”. Mi sono chiesto che razza di articolo fosse quel Borgione. Dapprima ho pensato ad un errore di battitura. Poi mi è venuto alla mente che, molto tempo fa, la borsa che usavano i ragazzi per andare a scuola si chiamava “borgetta”. E quindi, d’acchito, ho pensato che Borgione, volesse dire “borsa grande”. Ma mi sono subito ravveduto. Quel mio pensiero era una discreta bischerata.


Inizio la lettura del provvedimento nella speranza di riuscire a sapere che cosa sia il Borgione. Leggo, ad un certo punto, che l’Amministrazione ha necessità “di acquistare un articolo Borgione ad integrazione di altri già in uso”. Dunque il mistero rimane. Alla fine scopro che Borgione non è un articolo, ma il nome della Ditta fornitrice, la “Borgione Centro Didattico“ Nella parte finale, infatti, è scritto che si vuole “acquistare da Borgione Centro Didattico s.r.l Via Giuseppe Gabrielli 1, 10077 SAN MAURIZIO CANAVESE (TO), l’art.918460”. Dove art. sta per articolo. Ed il numero 918460 è, evidentemente, quello che identifica nel catalogo della Borgione “l’oggetto misterioso” desiderato dalla Amministrazione comunale. Più chiarezza di così!


Peccato quel 91 iniziale, perché se ci fosse stato un “90” avrei giocato un terno su tutte le ruote o, forse, sulla sola ruota di Torino: 90, 84, 60.

Ti saluto

Giovanni Fratini

 

Caro Giovanni

La vicenda dell'enigmatico Borgione, mi ha fatto tornare in mente la celebre scenetta teatrale (poi televisiva) di Walter Chiari sul "Sarchiapone",  uno spaventoso animale dalla contraddittoria e complessa descrizione, custodito in uno scompartimento di un treno all'interno di un cesto di vimini che doveva rivelarsi vuoto.

Per certi versi il Sarchiapone aprì la strada, in ordine al parlare inutile o volutamente confusionario del niente, alla più nota "supercazzola" di monicelliana mempria.

Ora, come ricordavi giustamente qualche giorno fa, a complicare il quadro della (mancata) trasparenza degli atti, ci si è messa la mania degli anglicismi (non raramente conditi da strafalcioni ortografici in lingua d'Albione). Per carità di patria non cito la fonte ma giuro di aver letto in una nota ufficiale di una pubblica amministrazione  4 (quattro) termini inglesi (di cui tre perfettamente sostituibili con un corrispondente lemma italiano, due scritti erratamente)  nello stesso rigo (!).  E sarchiaponi dal borgione supercazzolato  impazzano.

Amaramente penso che ci si trovi davanti ad un degrado così avanzato da arrenderci col più classico "lassamoli fa', avessero a fa'  peggio!". 

Nella speranza di non leggere sull'albo pretorio una determina con la quale ci si riferisce all'addetto alla custodia del diurno chiamandolo "Pissing Officer"  

 

NB:  l'animale effigiato in foto non è un terribile Sarchiapone ma un esemplare del timidissimo aye-aye 

  

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