Mi corre l’obbligo vista la polemica sui famosi muretti di fare chiarezza di come si sono svolti i fatti.
Il dott. Giannoccaro (al quale è stata conferita la cittadinanza onoraria per meriti dal Sindaco di Capoliveri per l’esercizio gratuito della professione di medico ortopedico a servizio della comunità capoliverese ed elbana) considerato a tutti gli effetti un capoliverese, poiché ha scelto quale sua seconda casa proprio Capoliveri, dove viene a rifugiarsi ogni volta che lascia la sua Bologna, per cercare un po’ di tranquillità era proprietario di appezzamento di terreno (detto Il cucuzzolo), sotto l’ attuale sede dell’asilo comunale. Un giorno l’amministrazione comunale decise di realizzare la famosa “Torretta” per consentire ai bimbi dell’asilo di entrare ed uscire dalla scuola materna in tutta sicurezza. Per farlo fu necessario avvalersi di quel terreno, di proprietà Giannaccoro, che dunque fu ceduto in permuta al comune di Capoliveri con altro terreno di proprietà comunale, antistante la casa del dottore. Si occupò di fare il frazionamento del terreno per conto dell’amministrazione, il geom. Lorenzo Landro. Da una successiva verifica tecnica emerse che la proprietà ceduta al dott. Giannoccaro, in cambio del terreno per la costruzione della torretta, comprendeva i muretti a protezione della strada in via Silvio Pellico. La verifica era stata effettuata, per il comune dal geom. Giulio Della Lucia, per la proprietà dal geom. Fabio Marzolla. Venne fuori che i famosi muretti, a protezione di eventuali cadute verso il fondo sottostante, erano di proprietà Giannoccaro. Ciò comportava e comporta che il proprietario è responsabile di tutto quanto succede su detti muretti, comprese le cadute accidentali. Si consideri, inoltre, che i muretti hanno un’altezza di 78 cm da terra (come quasi tutti i muretti del paese di Capoliveri), mentre oggi è richiesta un’altezza minima di sicurezza di 110 cm.
Purtroppo negli anni sono stati evidenziati comportamenti incauti di tantissimi che salivano su detti muretti mettendo in pericolo se stessi, con il rischio di ricadute di responsabilità sul proprietario del terreno.
Mi ricordo che in questi anni non poche persone sono cadute da questi muretti comunali (tre dalla pensilina, uno in via Gori), l’ultimo in via Claris Appiani.
Per fortuna nessuno di questi ha fatto mai denuncia al Comune di Capoliveri.
Una domanda mi sorge spontanea? Ma tutta questa gente che oggi protesta per una ringhiera di protezione, dov’era quando è stata realizzata la “nuova” pensilina che ha sostituito quella storica di inestimabile valore storico e architettonico….. Lo vedono o non lo vedono lor signori che ogni anno i bar avanzano sempre più verso la piazza occupando suolo pubblico? E spero che la nuova amministrazione intervenga per farli arretrare… E che dire, per ultimo, di quelle panchine in granito sulla storica Via Roma?
Carlo Cardelli


