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Ma quale riapertura del Carcere? Pianosa avvia formazione per 80 Detenuti

Scritto da  Stefano Bramanti Domenica, 16 Giugno 2013 10:15

Luigi Pagano, vice del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) getta acqua sul fuoco rispetto a Pianosa: "non c'è da temere una nuova invasione di carcerati sull'isola, è in atto solo il progetto di formazione dei detenuti art 21, che poterà a rianimare in parte il  paese isolano"

Stato di agitazione annuale per la piatta isola  con la temuta riapertura del carcere che ha segnato il  destino dello “scoglio” di 10 kmq per 140 anni, ma Luigi Pagano  vice del Dap (dipartimento amministrazione penitenziaria) getta acqua sul fuoco, specificando che  non c'è da temere una nuova invasione di carcerati  sull'isola, ma è in atto solo il progetto di  formazione dei detenuti art 21, che poterà a rianimare in parte il  paese isolano. Si tratta di un piano avviato dalla Coop sociale San Giacono, che rivitalizzerà la “Pianosa,” per ora frequentabile solo con il turismo estivo  contingentato. Quindi mentre autorevoli personaggi si affannano in ipotesi di arrivo di 500 detenuti nell'ex
supercarcere, ecco cosa sta marciando in concreto, come  ben sa Brunello De Batte (nella foto), dirigente della cooperativa  che gestisce anche il bar ristorante dell'isola e  l'albergo Milena Briano. 
“"Noi abbiamo avviato una reale possibilità di recupero  di vita sull'isola,-dice De Batte- ma in modo contenuto,  con uno specifico progetto già approvato da organismi  competenti. La nostra coop ha presentato, con  l'approvazione del Comune di Campo dell'Elba, un piano
che prende il via con gradualità, puntando entro l'anno  a far vivere sullo scoglio 40 detenuti art.21, che poi a  regime dovranno essere raddoppiati".

Quattro gli scopi  del progetto, andare oltre il turismo contingentato  estivo, formare nel tempo fino a 80 detenuti prossimi  alla libertà, creare lavoro per decine di docenti e  avviare un recupero di parte del patrimonio edilizio che  va in rovina”.

De Batte sa che la formazione  professionale sarà rivolta ai settori di agricoltura,  edilizia  e turismo e con i docenti e altro personale si
arriverebbe ad avere 120 persone sull'isola in modo  stabile e con tale nuova vita sarebbe necessario il  recupero di immobili del paese, con relative  infrastrutture, servizi igienici, e in prospettiva  potrebbe essere rilanciato il settore agro-pastorale,  nonché nuove forme di turismo eco-ambientale, visto che  esiste l'albergo. Un piano da 1 milione e 400 mila euro  circa, che riesce a recuperare i detenuti alla vita  sociale, viene creato lavoro e quindi il luogo dove fu  assassinato Agrippa sarebbe senza dubbio rivitalizzato  dopo anni di abbandono.

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