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Dare una possibilità concreta alle speranze di Pace

Scritto da  Nunzio Marotti Sabato, 05 Marzo 2022 09:40

Caro direttore,

ho riletto il discorso che papa Francesco tenne due anni fa in una Piazza San Pietro deserta. Era il 27 marzo ed eravamo entrati da qualche settimana in lockdown.

 

Suggerisco di leggerlo nell'attuale contesto di guerra. In particolare, mi colpiscono due frasi.

La prima: "La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità".

La seconda: "Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato". (1)

 

La guerra in Ucraina non nasce all'improvviso. Nessuna guerra nasce all'improvviso. C'è un retroterra di relazioni malato e disumano, che si alimenta con le scelte dei singoli e delle organizzazioni. C'è insomma una nostra corresponsabilità. E ogni guerra ci riguarda e coinvolge. E questa volta si rischia la sopravvivenza dell'umanità.

 

Oggi a Roma si manifesta (Europe for peace) per condannare la guerra ed esprimere la solidarietà alle popolazioni coinvolte. Si chiede la cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale, con principi di neutralità attiva, evitando avventure militari e fermando le forniture di armamenti che possono solo acuire ed estendere il conflitto. (Leggi l'appello)

 

Sarò idealmente a Roma per rinnovare, dopo quaranta anni, la mia obiezione di coscienza alle armi e all'ideologia militarista, riaffermando il valore dei principi e degli strumenti della nonviolenza e sostenendo quanti, da decenni in tutto il mondo, studiano e lavorano e sperimentano le vie alternative alla risoluzione militare dei conflitti. Che preparano la pace con la pace, impegnandosi per un pianeta più giusto e vivibile per tutti e per le future generazioni. In definitiva, affermo il valore dell'art.11 della Costituzione (ripudio della guerra) che mi appare contraddetto dalla decisione dell'Italia di inviare armi in Ucraina. Un valore costituzionale che, domenica scorsa, ci è stato ricordato dal Papa, uomo incamminato sulla via del vangelo.

 

In semplicità ho voluto esprimere queste mie convinzioni, consapevole, da una parte, che le voci che fanno chiasso e rumore affermano il contrario, dall'altro, che nel cuore di tutti si agitano paure e dubbi, insieme a speranze. E a queste speranze di pace occorre dare una possibilità concreta.

 

Nunzio Marotti

 

(1) Questo è l'intero paragrafo: "In questo nostro mondo, che Tu [Signore] ami più di noi, siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: “Svegliati Signore!”.

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Ultima modifica il Sabato, 05 Marzo 2022 10:07