Dott. De Santi, i miei commenti non sono livorosi sono semplici costatazioni di fatto.
Quando si candidò a sindaco si presentò nelle varie interviste, tra le quali quella a Telelba del 2014, dove definiva la sua lista - cito testualmente - "fuori dalla logica dei partiti". In seguito non ha perso occasione per ribadire il carattere civico della sua lista e del suo impegno.
È alquanto singolare vedere che subito dopo aver abbandonato in fretta e furia il suo ruolo, abbia aderito prima a Forza Italia e poi a Fratelli d'Italia, una forza politica che rappresenta la destra radicale.
Perché presentarsi agli elettori nascondendo il proprio vero credo politico?
Come possono gli elettori darle credito come Pigmalione se neanche lei sa come collocarsi, se con le forze di centro, con i forzisti o con la destra radicale?
Si fregia del titolo di padre nobile della fusione, ma le ricordo che della fusione non ha visto neanche l'alba, perché ha abbandonato il comune in fretta e furia per andare a fare il gregario a Ferrari.
Chissà che ora non voglia rendere la cortesia, casomai Ferrari decidesse di candidarsi a Rio.
Veda dott. De Santi, quando sento parlare di padri nobili, mi vengono subito in mente i nostri padri costituenti: Calamandrei, Pertini, De Gasperi etc e subito il confronto risulta impietoso.
Antifascisti legati alla politica nel suo più alto significato. Lei mi ricorda piuttosto il mai rimpianto Vittorio Emanuele III, che dopo aver consegnato l'Italia a Mussolini la abbandonò dopo l'armistizio.
Da sindaco comunicava sul blog di Rio Elba noto sfogatoio incontrollato di voci e cattiverie, ancora oggi, prima di rispondere attraverso Elbareport ha risposto in prima battuta sul blog, protetto dalle squadracce virtuali che, in nome della propria verità vomitano ignominie giornalmente.
Lei non ha espresso un parere, ma ha dato una chiara indicazione politica quindi che cosa dobbiamo aspettarci da lei? Che faccia il gregario o l'eminenza grigia di un altro candidato sindaco?
Gli elettori hanno buona memoria, historia magistra vitae.
Franca Franchini