L’isola d’Elba è un mondo a sé, quando prendi il traghetto a Piombino pare di lasciare una dimensione e improvvisamente dopo solo un’ora forse ne trovi un’altra. Sembra di vivere in un nuovo clima, un nuovo paesaggio, un nuovo mare, vicino ma lontano allo stesso tempo. Gli occhi si riempiono di stupore e la mente e il cuore di gratitudine da tanta bellezza.
L’Elba ha una superficie di 224 km2 ed una popolazione intorno ai 30.000 abitanti. Piccola, un buon ciclista la può girare tutta in un giorno, ma grande per la propria biodiversità. È suddivisa in sette comuni, ognuno con le proprie peculiarità. Portoferraio: la porta di accesso dell’isola, passata nel tempo dalla romana Fabricia alla medicea Cosmopoli. Porto Azzurro: dal villaggio di pescatori al Forte San Giacomo spagnolo, poi trasformato verso la fine dell’Ottocento in carcere, con un territorio tutto da scoprire con il Santuario della Madonna del Monserrato. Rio: la sentinella del versante orientale con il cuore di ferro e la sua anima etrusca. Capoliveri: con il proprio fascino tra mare, miniere e tanta mondanità, tradizioni e paesaggi. Campo nell’Elba: con le proprie spiagge di granelli di granito scolpiti dal tempo come Cavoli dove puoi fare il bagno a novembre inoltrato. Marciana: un territorio incantevole con i propri boschi pieni di castagne e con ritmi di vita lenti e rilassati. Infine, Marciana Marina: il borgo più piccolo dell’isola che regala alcuni dei più suggestivi scorci e dove sono di casa la tranquillità e il divertimento.
La vita della comunità elbana viene influenzata dalla composizione degli abitanti e dalle abitazioni occupate. Vediamo con dati crudi dove le case non sono abitate borgo per borgo. Secondo stime elaborate nel gennaio 2023 a Portoferraio circa il 34 p.c. delle case non sono occupate, a Porto Azzurro circa il 51 p.c., a Rio circa il 70 p.c., a Capoliveri circa il 65 p.c., a Campo nell’Elba circa il 60 p.c., a Marciana circa il 75 p.c., a Marciana Marina circa il 60 p.c. Numeri impietosi, forse preoccupanti dato che la presenza di meno case abitate può essere legata forse all’eccessiva lontananza da zone con servizi più capillari ed efficienti, ma anche al calo demografico e dalle case per le vacanze per i turisti durante la stagione estiva e che rimangono forse desolatamente vuote per gran parte dell’anno.
La popolazione italiana sta diminuendo, non nascono più bambini o ne nascono sempre di meno, si prevede, secondo gli ultimi dati ISTAT che nel 2070 gli italiani saranno meno di 50 milioni dagli attuali più di 60 milioni e le persone con età superiore ai 65 anni nel 2050 saranno più di un terzo della popolazione. Sono tutte dinamiche che incidono su molti aspetti della vita della comunità elbana. Stanno cambiando le esigenze sul piano dei servizi con la necessità di sempre maggiori strutture e figure professionali per la cura della popolazione anziana. In Italia ci sono circa 36milioni di case e di queste poco più di 25milioni risultano occupate in modo permanente mentre circa 11 milioni sono le case non abitate.
La questione delle case inabitate non è soltanto una parte del problema dello spopolamento demografico, ma ha anche risvolti ambientali, con l’eccessivo consumo del territorio e che incide su dinamiche sociali come la mancanza di case per le persone che chiedono di risiedere e lavorare sull’isola, come per esempio i medici e gli infermieri dell’ospedale di Portoferraio. Un problema che i nostri sindaci dovrebbero mettere al primo posto nelle proprie agende politiche. Sono probabilmente delle dinamiche che incidono pesantemente sul domani e sul futuro dell’isola, già soggetta a un lento spopolamento e ad invecchiamento della popolazione residente. Si stima che entro il 2031, tra circa otto anni, all’Elba ci sarà la riduzione del 10 p.c. della popolazione, un numero importante e con sempre meno giovani. Non è un fenomeno nuovo, ma sta diventando sempre più un problema importante per comunità elbana che rischia di essere fatta solo di vecchi con le badanti straniere.
Probabilmente, con una politica abitativa da parte dei nostri amministratori, forse si potrebbe arginare se non invertire la tendenza e cercare di fare diventare l’isola attrattiva per i giovani che possono e vogliono lavorare da remoto, magari guardando fuori dalla finestra il mare o il Capanne. Tanto, per non fare diventare lo scoglio un posto di fantasmi, dove vivono sempre meno persone tutto l’anno e che per sbarcare il lunario magari affittano ai turisti le case rimaste vuote dei nonni. Tanto può durare tre o quattro mesi e poi finita la stagione i borghi tornano ad essere desolatamente vuoti dove non senti le voci dei bambini che giocano nelle piazze ma forse vedere i cinghiali in cerca di cibo.
Tuttavia, chi ama l’Elba si rende conto che questo non è il domani prospero e ricco di benessere che vogliamo per l’isola. Occorre cambiare, tracciare una nuova rotta, forse cominciando a dare in affitto alla gente che vuole vivere e lavorare all’Elba le case non abitate a costi ragionevoli per attirare coppie giovani e creative, ma non solo. Forse un sogno a cui bisogna credere per vedere nascere sempre più bambini elbani e sentire le loro grida di gioia.
Enzo Sossi