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Parco Nazionale: quando il nemico marcia in testa

Scritto da  Capo Liberum Giovedì, 03 Luglio 2025 09:59

Quando ho letto il testo della lettera abbastanza incazzata che Federalberghi Confcommercio Isola d’Elba, Confesercenti, FAITA, Assocomelba, CNA e Coldiretti hanno scritto al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani nella quale rivendicano di essere "Le Associazioni di Categoria Elbane, da sempre attivamente coinvolte nella costruzione del progetto Parco" e per questo esprimono “forte preoccupazione per le modalità con cui si sta procedendo alla nomina del nuovo Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano”, la memoria mi si è riavvolta come in un film e mi sono tornate in mente le manifestazioni contro l’istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che avrebbe portato segregazione, distruzione economica, miseria e tutte le piaghe d’Egitto. Quelle stesse associazioni erano in prima fila e propagavano come verità le bugie del movimento anti-parco e magari lo finanziavano anche.

 

E, dopo che per anni ci hanno scassato i marroni con il Parco calato dall’alto (dai comunisti in via di estinzione), ora i rappresentanti delle associazioni economiche (a volte gli stessi di allora) scrivono che “Le decisioni che riguardano il futuro del Parco devono nascere dalla collaborazione, non da scelte calate dall’alto”. Solo che ora in alto ci sono i camerati, alcuni non proprio in palla come il consigliere regionale Petrucci che, per rispondere alla tazzata di orecchi che gli ha dato Umberto Mazzantini, si è infilato in un ginepraio che riguarda semplicemente un contenzioso tra le guide e il parco, sarebbe più o meno come dire che se un dipendente fa vertenza sindacale a un’impresa vuol dire che la ditta non funziona…

 

Bene, benissimo la conversione filo-parco delle associazioni economiche che lo avversarono, ma abbiamo come il sospetto che se questa storia grottesca del presidente pisano di Fratelli d’Italia non l’avessero tirata fuori quei mezzi comunisti di Sinistra Italiana AVS l’Arcenni sarebbe arrivato senza che nessuno dicesse bah e si sarebbe insediato tra qualche mugugno e molti baciamano e scappellamenti.

 

Ma, guardandoci nuovamente indietro di una trentina di anni, la lettera dei maggiorenti elbani e le stesse dichiarazioni sul Parco dei Partiti di destra e dei sindaci, tutte a magnificare la necessità del Parco e la sua importanza, rendono chiarissima la gigantesca presa per il culo dell’elettorato di destra isolano che allora votò in massa Alleanza Nazionale perché non avrebbe mai consentito l’istituzione del Parco.

 

Ora i destri sono lì che si litigano le poltrone del Parco, tutti disordinatamente in fila. Vi hanno preso per il culo allora e oggi ve lo dicono pure!
Nonostante questo, nonostante si candidi a dirigere il parco chi faceva finta di essere contro, c’è ancora un gruppo di irriducibili antiparco – i soldati giapponesi nella macchia elbana – che da Facebook spara coraggiosamente con fucili a salve contro i comunisti ambientalisti. Leoni da tastiera che, come amanti traditi, sperano che la destra infedele gli dica un’altra bugia. Cornuti e mazziati.

 

Ma devono mettersi il cuore (e ancor più il voto) in pace: la lettera delle associazioni economiche e la corsa al Parco della destra dice una cosa politicamente e culturalmente molto dolorosa per i nemici del parco: avete perso la guerra, il vostro quartier generale vi ha tradito e festeggia la ritirata nelle retrovie. Come scriveva Bertold Brecht, “Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del loro nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico”.

 

Intanto gli ambientalisti tacciono, forse perché sono seduti sulla sponda del fiume che guardano passare in silenzio il cadavere del nemico. 

 

Capo Liberum

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Ultima modifica il Giovedì, 03 Luglio 2025 10:02

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