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Caro Giampiero, caro Yuri... incroci di idee su una ineluttabile eradicazione

Scritto da  Yuri Tiberto Martedì, 15 Luglio 2025 09:50

Caro Giampiero, intanto grazie per esserti preso la briga di onorarmi con una così interessante e dettagliata risposta. E devo dire che la contro-replica non potrebbe essere più semplice e veloce: tutto ciò che dici infatti è sostanzialmente più che compatibile con quello che ho detto io nei miei due interventi sulla stampa: "fare fuori dal parco le stesse cose che si fanno dentro" è esattamente quanto da me proposto ai primi di maggio, dopo il tragico incidente di Rocco.

 

"I cacciatori di cinghiale sono d’accordo con l’obbiettivo?" è quello che chiedo io: domandarlo a loro. Ovvero, almeno provare a coinvolgerli. Fare le mega riunioni senza invitare l'ATC mi sembra sciocco. L'ho scritto piuttosto chiaro. Maggiore o minore densità dentro e fuori parco? Ovviamente non lo sappiamo né io né te.

 

Il mio ragionamento si basa molto semplicemente su un calcolo di probabilità che vede le zone più boscate (... non oso dire "vocate" ...) e meno disturbate come più presenti - ovviamente - in area parco che non fuori.

 

Quello che certamente invece è vero è che i più urgenti interventi vanno fatti quasi sempre fuori parco, eliminando gli animali più confidenti e pericolosi (e si torna alle mie "gabbie diffuse").

 

Concludendo, resta di fatto un solo punto su cui non convergiamo (ci sarebbe anche una leggera divergenza fra eradicazione e fortissima riduzione, ma come hai detto bene, non è influente e non lo sarà per molti anni): tu, ma già lo sapevo perché ne avevamo discusso a voce, ritieni opportuno l'uso dei cani solo in fase terminale.
Io credo che al contrario un'azione di forza, stile "rastrellamento militare", vada effettuata subito, con tutte le forze disponibili.

 

Non essendoci disturbo ad altra fauna protetta (cervi, camosci, orsi o altro), l'azione congiunta "braccate ovunque"+ gabbie ovunque - specie dove non è prudente sparare - sarebbe un po' come se la Polizia effettuasse massicce retate in tutte le piazze di spaccio di una città: non eliminerebbe il problema (tanto che ho scritto chiaramente che per l'eradicazione servono soldi ma anche tempo), ma almeno ridurrebbe fortemente gli impatti negativi.

 

E tenendo conto che qualunque altra soluzione prevede tempi biblici e accordi fra 10 diversi Enti (oltre a un'impegnativa raccolta di cospicui fondi), continuo a pensare che, in attesa dei droni e dei Giuda, possa essere comunque un buon inizio. 

 

Yuri Tiberto

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Ultima modifica il Martedì, 15 Luglio 2025 09:51

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