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Cinghiali: basta parole, servono fatti

Scritto da  Giampaolo Zecchini Mercoledì, 16 Luglio 2025 10:36

Mi ero proposto di non parlare più di cinghiali e degli eventi connessi; è deprimente vedere l’impotenza di una Società ad affrontare e risolvere tale problema e perdersi in fiumi di inchiostro e di bit per decenni senza concludere niente! Figuriamoci in temi più complessi che la Comunità Italiana deve affrontare!

 

Ho letto l’ennesimo intervento di un esperto che in passato ha avuto autorità di agire in tale campo e che non ha modificato l’attuale stato di cose. Queste persone sono anche molto più preparate di me sul tema della fauna selvatica “omeoterma” e sulla gestione di un Parco; conoscono di più le leggi e cosa permettono di fare. Risultato? E’ sotto gli occhi di tutti.

 

Da ignorante in materia mi sono andato a leggere la 157/92 e relazioni sulla gestione dei Parchi in altre Nazioni. Ho cercato di fare una sintesi; ma sono arrivato alla conclusione che i veri problemi sono altrove. Resterò, quindi, terra terra citando il mio caso particolare ed arrivando a considerazioni finali penso “di buon senso”, almeno credo!

 

Senza dilungarmi in tanti ricordi di come era la campagna, posso dire che oggi, pur avendo recintato il terreno di proprietà, come hanno fatto i miei vicini, i
cinghiali riescono a fare danni alle piante ed ai muretti a secco con personale danno economico. Il problema è: come difendersi? Rinforzare le reti e barricarsi in casa? Fare attenzione a non lasciare mai niente di aperto? E’ vita?

 

Io sono al confine del Parco ed in passato ho avuto danni come quest’anno quando a Marzo sono ritornato all’Elba ed ho trovato il terreno, la strada di accesso alla casa ed il parcheggio pieno di buche profonde e tali da non poter far avanzare la macchina.

 

Durante questo periodo estivo ho ospitato mia figlia e due nipoti i quali mi hanno riferito di cinghiali con piccoli intorno alla macchina al parcheggio e , quindi, di spavento provato. Ho avuto danni a due alberi da frutto con rami troncati.

 

Tutto ciò può anche essere compreso se temporaneo e risolto in tempo ragionevole; ma quello che non si capisce, e mi deprime ( con danno biologico),è l’assenza delle Istituzioni preposte alla sicurezza delle persone e che paghiamo regolarmente con le tasse.

 

Posso testimoniare quanto accaduto dopo la presenza dei cinghiali con piccoli intorno alla macchina di mia figlia con la mia nipotina. La sera stessa mia moglie ha telefonato ai Carabinieri di Marina di Campo, ma non ha ottenuto risposta. Probabilmente la sede degli orari d’ufficio e non ha segreteria o trasferimento di chiamata. Ha poi chiamato i Carabinieri di Portoferraio i quali hanno risposto e comunicato il numero di telefono dei Carabinieri Forestali a cui rivolgersi. A tale numero nessuno ha risposto. La mattina dopo io ho telefonato ai Carabinieri Forestali i quali hanno detto che non è di loro competenza la cattura dei cinghiali e che i loro colleghi hanno sbagliato a dare il numero; l’autorità preposta è la Polizia Provinciale della quale mi hanno dato il numero e la mail.
Chiamata tale Polizia e non avendo avuto risposta, ho scritto mail sul caso. Questo una settimana fa ed ho sollecitato risposta due giorni fa: niente. Ho telefonato intanto più volte ma mai nessuno.

 

E’ questo il servizio dato ai cittadini? Poi si fanno tanti e bei dotti discorsi citando leggi ed articoli vari (mi ricordo il dottor azzeccagarbugli con Renzo).
Il mio parere è che manca serietà nel fare le cose e mancano i controlli sull’operato delle persone.

 

Quando si attiva un Parco è essenziale il controllo della fauna selvatica. Oggi si hanno anche droni. Il personale specializzato preposto, deve monitorare di continuo la popolazione delle varie specie ed intervenire tempestivamente se ci sono squilibri demografici. Ci sono catture, sterilizzazioni, abbattimenti selettivi. Se vi sono reati di immissione di specie non autorizzate, perseguirli con pene severe.

 

L’isola facilita i controlli. Mi ricordo gli avvisi, in merito ad animali trasportati, letti sui traghetti Calais-Dover.
Vorrei sapere; quante sono le guardie provinciali? Che mansioni hanno? Si ha ogni anno un censimento dei branchi di animali? Esiste un piano per la gestione del Parco in merito al contenimento delle specie?
Nel caso presente: esiste un piano straordinario e la “road map” per attuarlo senza spendere ingenti capitali?
Esiste un pronto intervento per catturare o abbattere fauna selvatica dannosa dietro segnalazione?

 

Tali dati e piani devono essere diffusi presso la popolazione che può verificarne la realizzazione.
E se non si risolvono i problemi, è serio, che la gente preposta si dimetta!

 

Giampaolo Zecchini

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Ultima modifica il Mercoledì, 16 Luglio 2025 11:36

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