In ordine a quanto scritto (e da noi pubblicato ieri) da parte del PRC dell'Elba, che sollecitava la Coop a non porre in distribuzione nei propri esercizi merci di produzione israeliana, come atto di solidarietà verso il popolo palestinese, e di protesta verso il massacro che ne viene quotidianamente compiuto, abbiamo chiesto informazioni al Presidente dei Soci Coop dell'Isola che ci ha chiesto di precisare quanto segue:

1. Negli scaffali di Unicoop Etruria non vi sono prodotti israeliani. In alcuni negozi è in esaurimento scorte ma ancora presente un unico prodotto: arachidi e anche questo non sarà più ordinato.

2. ⁠su GazaCola aspettiamo le indicazioni di Coop Italia sull'allargamento della vendita che deve tenere anche conto della capacità produttiva. Aggiungere centinaia di negozi alla vendita non è cosa da poco.

Seguivano nelle dichiarazioni di Martino Lanzi due diverse sollecitazioni:

a) quella a spostare il confronto sulla questione in una sede più adatta, quali gli organi dirigenti l'assemblea ed il direttivo dei Soci Coop dell'Elba, nei quali sono presenti diverse anime politiche progressiste e rappresentate sensibilità diverse.

b) quella di fare pressioni verso altre catene commerciali perché si rivolgano le stesse richieste formulate alla COOP.

Suggeriamo - sommessamente per parte nostra - che il confronto che si sta articolando "a sinistra" trovi una composizione che determini l'allargamento della coscienza della causa palestinese, da parte della cittadinanza, che può (e deve) sopperire all'inerzia del governo nazionale.
 

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