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Legge elettorale, SEL: "Le forze politiche Toscane non hanno più alibi"

Scritto da  Mauro Romanelli (SEL) Sabato, 07 Dicembre 2013 07:03

Romanelli: "Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che dichiara illegittimo il Porcellum, anche in Toscana si proceda senza indugio al superamento dell'attuale legge elettorale, ispiratrice del Porcellum stesso e quindi anch'essa incostituzionale e illegittima". "I cittadini toscani non ci perdonerebbero un fallimento su questo punto"

"La sentenza della Corte Costituzionale che boccia la Legge elettorale nazionale, il cosiddetto Porcellum, costituisce un sollievo e una ventata di freschezza ma anche l'ennesima brutta figura per la politica: i giudici hanno svolto il compito che non ha saputo assolvere la politica, ovvero cambiare una Legge che tutti dicihiarano da sempre indecente, ma che per sette anni è rimasta in piedi, e chissà quanto, senza la sentenza della Corte, avrebbe ancora resistito" - commenta Mauro Romanelli, Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà.
"A questo punto le forze politiche toscane non hanno più alibi: dobbiamo cambiare la nostra legge elettorale regionale, illegittima e incostituzionale a sua volta, in quanto ispiratrice, a detta dell'autore stesso Calderoli, del Porcellum appena bocciato" .
"A questo punto bisogna bandire le dichiarazioni solenni seguite dal nulla: procediamo alla formulazione di una nuova legge elettorale che tenga conto delle indicazioni contenute nella sentenza" .
"Via dunque ogni listino di partito, via le liste bloccate e introduzione invece della doppia preferenza di genere, ovvero la possibilità da parte dell'elettore di indicare un uomo e una donna, per restitutuire ai cittadini la possibilità di scegliere i propri candidati. Questa mi pare una base seria per iniziare una discussione che non può più essere in alcun modo rinviata".
"Da tempo in maggioranza siamo consapevoli della necessità di agire, da qualche giorno girano anche bozze interessanti, a questo punto bisogna stringere e concretizzare. I cittadini non ci perdonerebbero un altro fallimento" - conclude Romanelli.

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