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La politica regionale che servirebbe in Toscana

Scritto da  Renzo Moschini Giovedì, 19 Dicembre 2013 19:14

Tornano alla ribalta vecchi problemi irrisolti come i bidoni al veleno alla Gorgona che vanno ad aggiungersi a quelli della gestione delle coste e in particolare delle spiagge. Presto si dovrebbe tornare anche  ad occuparsi con una nuova legge dei nostri parchi e aree protette che presentano aspetti e nodi cruciali ormai irrimandabili. 

La Toscana specialmente nelle ultime settimane è tornata al centro di vicende anche nazionali con drammaticità come a Prato o per il ripetersi di eventi ‘naturali’ come in Maremma ma anche per avere messo mano a provvedimenti importanti in ambito legislativo e ambientale -legge Marson-che ha già raccolto significativamente  molte e autorevoli adesioni sul piano nazionale. Tornano alla ribalta vecchi problemi irrisolti come i bidoni al veleno alla Gorgona che vanno ad aggiungersi a quelli della gestione delle coste e in particolare delle spiagge. Presto si dovrebbe tornare anche  ad occuparsi con una nuova legge dei nostri parchi e aree protette che dalle cave di marmo al litorale delle Versilia, di Pisa, Livorno, Val di Cornia presentano aspetti e nodi cruciali  ormai irrimandabili.  
Questioni toscane insomma  che assumono un rilievo importante  nel panorama nazionale per la ricchezza del nostro patrimonio paesaggistico, naturale, culturale, storico  ma anche politico-istituzionale. C’è qui un intreccio che finora stenta però anche nel panorama nazionale ad emergere a cui la Toscana può e deve una spinta positiva. In effetti la diffusamente riconosciuta esigenza di cambiare rotta sul suolo, il consumo di territorio, la  tutela del mare e delle acque e del paesaggio non riesce ancora a sintonizzarsi con l’assetto istituzionale che resta estremamente confuso sui ruoli dello stato, delle regioni, degli enti locali su cui circolano le ipotesi più disparate e contraddittorie specie in riferimento al titolo V della Costituzione ma non solo. Se non si riuscirà a raccordare queste due facce della medaglia non riusciremo neppure a superare i limiti in cui incappammo con il PIT. D’altronde non è con le abrogazioni prima con le comunità montane ora con le province in attesa delle autorità metropolitane in sala d’aspetto da un bel po’ che verremo a capo di una riforma dello stato che non può certo rilanciare un centralismo burocratico che sembra avere  ancora  molti  fans.
Ecco perché visto che a metà gennaio si terrà la conferenza programmatica  del Pd toscano sarebbe bene prendere le misure
giuste.
Renzo Moschini

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