“Carenze sanitarie nella terza isola italiana” questo il titolo dello scritto pubblicato dal dr Alberto Zei.
Molte sono le questioni trattate dalla dignità negata, alla illusione del volo salvifico, al costo sociale dell’abbandono, al reparto cardiologico che non è negoziabile.
Tutte mi hanno fatto pensare e riflettere.
Una frase mi allarma “ecco perché la cosiddetta rivoluzione digitale se non è accompagnata da una reale presenza cardiologica sull’isola, non è progresso: è una sofisticata forma di auto assoluzione. E’ il modo moderno di dire ‘Tutto bene madama la marchesa’ mentre la gente continua a morire di lontananza, l’elicottero in questo contesto non è una terapia: è un compromesso rischioso ,una roulette metereologica e logistica. Si può continuare ad avvalersi dell’elicottero per morire tra le nubi, è brutale dirlo, ma è la verità che nessuno ha il coraggio di pronunciare”.
Sono parole allarmanti per me che vivo all’Elba.
Forse lo sono anche per altri e forse anche per coloro che vogliono venire in vacanza all’Elba.
Afferma il dr Zei che senza una cardiologia funzionante dentro l’ospedale di Portoferraio si muore nonostante l’elicottero e la cosiddetta rivoluzione digitale.
Affermazioni forti: analisi brutale?
Cosa ne pensa la conferenza dei sindaci elbani sulla sanità che è istituzione la quale rappresenta me e tutta la terza isola italiana dentro la USL Toscana nord ovest?
Una volta si diceva se ci sei batti un colpo.
Apprezzo la solerzia delle le comunicazioni pubbliche con cui Tiziano Nocentini, in qualità di sindaco di Portoferraio sovente interviene nel dibattito cittadino locale rispondendo alle interrogazioni e alle legittime considerazioni delle minoranze del consiglio comunale.
E’ un suo dovere.
Come è un suo dovere, in qualità di presidente della conferenza dei sindaci elbani sulla sanità, rispondere alle considerazioni del dr. Alberto Zei.
Tutto bene madame la marchesa?
Marcello Camici