Abitando all’Isola d’Elba mi sono chiesto più volte come venga affrontata, con quali protocolli, quali figure mediche e quali strutture, l’emergenza clinica tempo-dipendente nel presidio ospedaliero di Portoferraio, soprattutto quando si deve attendere l’arrivo dell’elicottero chiamato Helicopter Emergency Medical Service,
ubicato oltre canale, o quando l’elicottero ritarda per altri impegni, o addirittura non arriva per nulla perché impedito dal maltempo.
In queste condizioni, dall’Isola non si può raggiungere in ambulanza o in auto il centro ospedaliero attrezzato più vicino. Infatti, non siamo nella situazione di Cecina o Piombino, dove sono presenti reparti cardiologici attivi, diretti dalla dott.ssa Lara Frediani, che è anche responsabile del servizio di cardiologia dell’ospedale di Portoferraio con un cardiologo operativo venticinque ore la settimana.
Lì la risposta clinica è immediata; qui, invece, si vive spesso nell’incertezza del trasporto urgente.
È per questo che mi ha interessato molto la lettura delle opportunità sanitarie disponibili per l’Elba (vedi E’ essenziale che l’Elba conosca le opportunità sanitarie disponibili)
L’autore Alberto Zei parla della possibilità di realizzare un reparto cardiologico finanziato con fondi europei, capace di affrontare le emergenze cliniche tempo-dipendenti senza dover affidare la vita dei pazienti a un elicottero che, come detto, può tardare ad arrivare o non arrivare affatto.
Questa curiosità mi ha spinto ad approfondire la natura dei fondi comunitari e il loro ambito di applicazione.
Si tratta di risorse previste dai fondi strutturali dell’Unione Europea, disponibili dal 2021 al 2027 e destinate agli Stati membri che presentino domanda secondo i requisiti stabiliti dai regolamenti europei. I principali sono il Regolamento UE 2021/1058, che disciplina il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e definisce gli interventi strutturali finanziabili, e il Regolamento UE 2021/1060 che ne regola le modalità attuative. Ad essi si aggiunge il Regolamento UE 2021/1057, relativo al Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), dedicato invece agli interventi sul personale sanitario.
In sintesi, i fondi sono di due tipi: quelli destinati alle strutture e alle attrezzature, previsti dal FESR, a fondo perduto e utilizzabili per costruire, ampliare o adeguare reparti ospedalieri e quelli destinati al personale, previsti dal FSE+, anch’essi a titolo gratuito, utilizzabili per sostenere l’impiego di medici e infermieri nella fase iniziale di attivazione del reparto.
L’Elba, terza isola italiana per estensione, rientra tra le aree che, per natura geografica e condizione insulare, possono accedere a tali finanziamenti, purché venga presentato un progetto conforme alle linee guida europee. È però essenziale sottolineare che l’Unione Europea non finanzia semplici richieste, ma esclusivamente progetti completi, formalmente elaborati e presentati attraverso i canali ufficiali. Un progetto completo deve prevedere la descrizione della struttura, l’elenco delle apparecchiature, l’organico necessario, il calcolo dei costi, la stima dei tempi, e le modalità di sostenibilità futura. Solo un dossier ben formulato può essere valutato positivamente ed evitare la restituzione dei fondi o il rigetto della domanda.
L’iniziativa, per essere valida, deve partire dalla comunità elbana attraverso il suo organo istituzionale preposto: la Conferenza dei Sindaci dell’Elba, il cui Presidente è attualmente Tiziano Nocentini, che è anche membro della Conferenza Aziendale dei Sindaci della USL Toscana Nord Ovest la quale ha funzioni di indirizzo, verifica e valutazione della politica aziendale sanitaria.
Da qui, dalla Conferenza dei Sindaci Elbani sulla sanità e dal suo Presidente membro all’interno della Conferenza Aziendale dei Sindaci della USL Toscana nord ovest deve iniziare a partire la richiesta corredata dal progetto tecnico necessario.
Marcello Camici