Il 9 novembre Aldo Allori è salito per la quinta volta di seguito sul podio di categoria della Benetti Half Marathon di Livorno e con un risultato cronometrico eccellente: 1 h e 32”. Un risultato che nemmeno l’atleta elbano si aspettava: «Ho dato distacchi importanti ad avversari provenienti da tutta Italia e non solo». E dietro l’inossidabile podista-pittore, tra i 1200 che hanno completato la gara, sono finiti anche numerosi atleti molto più giovani di lui.
Ma la mezza maratona livornese è stata solo l’antipasto per la “Corri a Salviano” che ha visto la partecipazione di oltre 400 atleti e che è tornata a essere una corsa importante, una gara di 9,5 Km, valida per il Criterium Podistico Toscano e Circuito Valli Etrusche, che negli anni si è trasformata in una classica alla quale partecipano atleti di alto livello, compresi i suoi compagni di squadra Francesco Marinari e Marco Carozzo (secondo e terzo assoluti) e Giorgio Rovegno.
Aldo spiega che «La gara è stata organizzata dall’Atletica Amaranto Livorno, la mia squadra che da un anno mi permette di gareggiare in tutta Italia e in Europa. Questa gara la sentivo e avevo voglia di chiudere la stagione con una vittoria importante».
E Aldo ha fatto una gara diversa dal solito: è partito più prudente, ma negli ultimi 5 Km ha fatto la differenza con un tempo di 0h,41’,15’’, lasciandosi dietro tutti i suoi avversari di categoria, ma anche molti giovani che si sono visti sorpassare da questo atleta con i baffi bianchi.
Mentre continua a dipingere i suoi quadri coloratissimi nel suo atelier/cantina al Toro, tanto per tenersi allenato, Irolla/Aldo Allori si prepara a concludere il 2025 con altre corse “paesane” dove è stato invitato e parteciperà anche alla mezza maratona di Pisa, dove accompagnerà una ragazza marinese alla sua prima esperienza su questa distanza.
In chiusura del 2025, Aldo Allori fa quasi un bilancio filosofico della sua lunghissima – e non ancora finita – carriera sportiva piena di soddisfazioni e titoli: «La vittoria contiene un brivido che ti percorre la pelle, ma anche quando le cose vanno male e vieni sconfitto, sento qualcosa che la corsa mi dà. E le vittorie nascono da molte storie, dall’applicazione, dalla fantasia , dall’umiltà e da molta costanza. Ora che sono anziano e continuo a correre per le vie della Toscana, d’Italia e del mondo, spero che, come un tempo feci io, altri giovani trovino il piacere della corsa, perché con l’esercizio fisico e mentale, possano migliorare e diventare uomini e donne, partendo dalla conoscenza, dal dare significato a questa vita che per tanti non è pulita. A volte correndo lungo una strada si incontra la serenità».
Umberto Mazzantini