Viaggi studio, spettacoli educativi e formativi ed infine gli scrutini hanno concluso un altro anno scolastico, ma non per tutti e dunque un augurio a tutti gli studenti prossimi agli esami di diploma . Così come mi è consuetudine annuale mi sono recato alle bacheche delle scuole di Portoferraio a leggere (mestamente) i quadri dei risultati degli alunni, dei figli di amici e ragazzi conosciuti nella mia (ahime lunga!) pratica professionale.
More solito, parti uguali fra disuguali . Le prime classi delle superiori , professionali e tecniche, registrano percentuali di incuccesso formativo consistenti (1 alunno su 4) e negli ultimi anni il fenomeno appare esserersi oramai consolidato. Ma mi preme segnalare anche un altro aspetto assai increscioso, anche per dare voce alle famiglie, che hanno vissuto come ferita lacerante una esperienza di discriminazione scolastica. Da recite e viaggi studio pare sono stati esclusi alunni immeritevoli ed anche qualche disabile (alunni che dal 2012 vengono denominati con un acronimo BES - Bisogni Educativi Speciali).
Il Decreto Legislativo n° 66 del 2017 all'art. n° 1-Inclusione Scolastica-, ribadisce che le strategie educative e didattiche devono riguardare tutti gli alunni nella prospettiva della migliore qualità della vita per ognuno, impegnando in questo progetto tutti i profili professionali scolastici dalla scuola d'infanzia allen superiori (comma c).
Già la circolare 1143 del Ministero del' Istruzione (MIUR - 17.05.2018) ribadisce che la scuola del nuovo millennio, in ogni ordine e grado, ha il dovere di riconoscere l'unicità e l'originalità dell'alunno prospettando percorsi educativi e di istruzione personalizzati all'interno del contesto della sua classe.
Così recite e viaggi studio dovrebbero essere programmate come opportunità per tutti e per ogni classe, altrimenti diventano esperienze improponibili poichè non possono essere parte del piano annuale per l'inclusione e la formazione di istituto. Inoltre bambini e studenti esclusi da iniziative di classe e di istituto diventano vittime proprio di un torto subito dalla scuola (consuetudine annuale), ai sensi delle normative sull'inclusione scolastica e delle leggi che promuovo e obbligano le scuola ad adottare tutte le iniziative utili al successo formativo di ogni singolo alunno (la prima legge rilale al DPR del 1999!).
Concludo con un grande ringraziamento verso i tanti docenti delle scuole superiori, che mi hanno aiutato con adolescenze difficili ed hanno aiutato le loro famiglie: hanno saputo offrire autorevolezza, fiducia e speranza, si sono presi cura di alcuni facendo parti disuguali per differenti individualità.
Claudio Coscarella, neuropsichiatra dell'infanzia e dell' adolescenza.