All'attenzione del Dir Ist penitenziario di Portoazzurro
Innanzitutto devo dire che mi spiace molto aver causato, anche se involontariamente, la sospensione del corso di sensibilizzazione sui problemi alcol correlati. Ma forse… ‘non tutto il male viene per nuocere’.
Sicuramente la frase (‘E come in ogni istituzione totale ad un certo punto non si riesce più a distinguere chi sta da una parte della barricata e chi dall’altra’) non era delle più chiare e felici. Tengo subito a precisare che la mia intenzione era mettere in evidenza l’elemento umano comune ai due ruoli e cioè la SOFFERENZA. Non certo l’equiparazione di ruoli e compiti. Che sia stato questo l’intento lo si capisce anche dalle parole successive in cui dico: ”E allora ti tocca tentare di riportare il discorso, che rischia di impantanarsi nelle sabbie mobili dell’antipolitica di moda, nel concreto sforzo di ritrovare una strada umana per uscire dalla sofferenza comune anche a chi sta fuori”. A mia parziale discolpa chiamo la fretta di voler far conoscere l’esperienza all’esterno prima che finisse, come è successo nel primo corso. Mi era stato chiesto dalle famiglie del CAT di far conoscere l’esperienza.
Ho sbagliato anche nell’usare la parola ‘barricata‘: ogni termine si porta dietro dei significati e questo rimanda a ‘guerra’, che non era certo nelle mie intenzioni evocare, anzi. D’altra parte che da una parte e dall’altra della ‘barricata’ ci sia ‘sofferenza’ è suggerito prima di tutto dall’esperienza: i dati sulle malattie sia da parte dei detenuti che dello staff all’interno degli istituti penitenziari lo dicono.
Ma poi c’è il contatto empatico diretto, la possibilità di guardare negli occhi e ascoltare dal profondo le essenze umane con cui sono venuto in contatto. E che la sofferenza sia contagiosa me lo suggerisce prima di tutto la mia esperienza più che ventennale con i malati psichici. Infine basta scorrere un po’ dei siti dedicati alla questione carceraria per accorgersi di non essere soli nell’individuare le caratteristiche dell’istituzione totale. Mi spiace dunque aver perso io e i partecipanti al corso, l’occasione per far emergere tale sofferenza che altrimenti non può far altro che danno, come l’acqua non ben incanalata non può fare che danno.
Spero che la sig. vostra vorrà ripensare alla decisione di sospendere i corsi totalmente gratuiti che, in ogni caso, per il futuro non potranno che passare per l’approvazione sua e dei suoi più stretti collaboratori penitenziari.
Giuseppe Bernardi s.i . ACAT Elba
L’ACAT (Club Alcologico territoriale) è un’associazione di volontariato per famiglie con problemi alcol correlati che segue il metodo Hudolin dell’approccio ecologico-sociale presente all’Elba dal 1998. Le famiglie si incontrano una volta alla settimana per un ora e mezzo c/o il Centro Blu Argento in loc Casaccia a Portoferraio.
Per colloqui tel 3408498069 Beppe o Luciano 3391116997