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Irrisolta partita dei collegamenti marittimi una discontinuità territoriale che permane

Scritto da  Giovanni Fratini Martedì, 25 Luglio 2017 08:17

Blu navy torre 620Giovanni Fratini sul "negato diritto alla mobilità" di elbani ed ospiti 

 

Giovedì scorso l’Assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli, ha incontrato i Sindaci nella sede dell’aeroporto di Marina di Campo ed ha garantito che il prossimo anno avrà fine la lunga, travagliata storia dell’allungamento della pista e del miglioramento dei servizi aeroportuali. E questo certo lo si deve all’impegno concreto e decisivo della Regione. Bene, attendiamo, questa volta con fiducia, che il “miracolo” avvenga. Quello che ha abbastanza deluso sono, invece, le scarne dichiarazioni rese dall’Assessore sul trasporto marittimo, come se tutto andasse per il meglio, mentre purtroppo non è così.

Il nuovo contratto stipulato dalla Regione Toscana con la Moby nel gennaio 2012, che ha sostituito, dopo la bellezza di 37 anni, la convenzione che aveva la Toremar con lo Stato fin dal 1975, anno della sua costituzione, per rispondere meglio alle mutate ed accresciute esigenze di mobilità di chi risiede e di chi svolge una attività economica nelle isole dell’arcipelago forse avrebbe dovuto  prevedere qualcosa di nuovo rispetto al lontano passato; una diversa e migliore  organizzazione dei servizi,  soprattutto nel semestre che va da ottobre al mese di marzo.

L’ex Assessore Ceccobao, predecessore di Ceccarelli, ebbe a dire che, con la  cessazione del servizio invernale garantito dalla Blu Navy, si era creata una “situazione di emergenza”, ma gli elbani, grazie al nuovo contratto di servizio,potevano stare tranquilli. La Toremar, anche se privatizzata, avrebbe garantito nel periodo invernale 8 coppie di corse. Non sapeva, o faceva finta di non sapere, che quelle 8 coppie di corse,   sono sempre state garantite fin dal 1975.

L’Unione europea chiede agli Stati membri di riconoscere alle popolazioni che vivono in aree disagiate, come quelle insulari, il diritto alla “continuità territoriale” e l’applicazione di tariffe “accessibili”. Quest’ultime non sembra che siano diventate più accessibili e  quanto alla garanzia della  continuità nulla è cambiato rispetto al passato. Per 365 giorni l’anno, continuiamo ancora a patire una discreta “discontinuità”. Dalla partenza dell’ultima nave per Piombino a quella della prima la mattina passano sempre almeno 8 ore.  

Quando la Giunta regionale decise di vendere la Toremar, veniva sbandierata ai quattro venti la necessità di privatizzare e liberalizzare il mercato del trasporto marittimo. La concorrenza tra più Soggetti privati avrebbe prodotto migliori servizi. Come sono andate le cose? Nel periodo che va da ottobre a marzo abbiamo di fatto un solo Operatore,dunque non c’è alcuna  “traccia” di competizione; in più sono state perse due coppie di corse della Moby. La Blu Navy ha interrotto i collegamenti invernali per la presenza, nel periodo estivo, della Corsica Ferry e per il rifiuto della Autorità portuale di autorizzare qualche attracco in più. Il problema è che il mercato, specie quello di un importante servizio pubblico, deve essere regolamentato. E la prima regola da rispettare dovrebbe essere quella che imponga, come condizione per ottenere gli attracchi, l’obbligo di effettuare collegamenti con il continente per tutto l’anno. Mentre si è consentito a qualcuno di “scorrazzare” nel canale per i soli tre mesi estivi, quando il mercato è “generoso”.

Ceccarelli ci ha ricordato che la Giunta regionale, per i servizi marittimi, “impegna” circa 16 milioni di euro l’anno, ma non ci ha detto che dallo Stato riceve una sovvenzione di oltre 13 milioni e che il corrispettivo annuo dovuto al gestore, Iva compresa, ammonta a 14 milioni e 666 mila euro. Né ci ha detto che la proprietà della Toremar, che la Regione ha ricevuto “gratis” dallo Stato, è stata interamente ceduta alla Moby al prezzo di 10 milioni e 285 mila euro. Dunque la Regione, di tasca propria, mette a disposizione, per un servizio pubblico di sua competenza e di rilevanza strategica per l’arcipelago, una inezia, rispetto ai finanziamenti destinati al trasporto su gomma e ferroviario.

Infine abbiamo appreso che uno degli obiettivi dell’Assessore, è quello di coordinare gli orari dei vettori marittimi, ferroviari e su gomma. Da tempo immemorabile ogni tentativo di garantire giuste coincidenze, specie nel periodo autunno/ inverno è sempre miseramente fallito. Ci riuscirà Ceccarelli? Nutriamo scarsissime speranze.

Giovanni Fratini

 

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