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Paola Mancuso sull'epilogo della vicenda amministrativa di Rio Marina

Scritto da  Paola Mancuso Mercoledì, 02 Maggio 2012 20:44

L’epilogo delle vicende dell’amministrazione comunale di Rio Marina - scrive Paola Mancuso -  impone una riflessione serena ma franca sull’accaduto che testimoni al paese il grande senso di responsabilità che in questo momento mi stringe. Ho la profonda consapevolezza dello smarrimento di tanti cittadini che in un momento difficile come questo vedono chiusa una porta alla quale erano affidati i loro bisogni e mi scuso per ciò che non ho potuto o saputo fare. L’epilogo delle vicende dell’amministrazione comunale di Rio Marina impone una riflessione serena ma franca sull’accaduto che testimoni al paese il grande senso di responsabilità che in questo momento mi stringe.

Ho la profonda consapevolezza dello smarrimento di tanti cittadini che in un momento difficile come questo vedono chiusa una porta alla quale erano affidati i loro bisogni e mi scuso per ciò che non ho potuto o saputo fare.
Se parliamo di incapacità a governare, però,  mi piace sottolineare il disagio che certo contraddistingue gli impegni elettorali della Barghini, risolto per ben due volte con atti di disimpegno (dimissioni alla vigilia del sequestro della spiaggia di Cavo) e “consegne” a commissari, chiamati a tenere il timone di una barca che nessuno mai ha avuto il coraggio di consegnare a lei.
Il merito di tutto ciò risulta peraltro da condividere con chi forse ha confuso il bene del paese con iniziative personali e lontane dal mio modo di intendere l’impegno politico e lo spirito di servizio che lo deve accompagnare.
Ne è la prova una serie infinita di comportamenti contraddittori che hanno scritto pagine di indifferenza alla fiducia consegnata dal 58% degli elettori.
Se da un lato con la lettera di contestazione della pulizia del porto non si è avuto alcuno scrupolo di mettere a repentaglio quella sentenza per la quale un intero paese aveva atteso un esito liberatorio, dall’altro le lettere con le quali sono state rimesse le deleghe professano impegni di permanenza e lavoro all’interno del Consiglio (“nel rispetto e con la consapevole responsabilità del mandato ricevuto dagli elettori”), in realtà disattesi senza rispetto alcuno di quel paese reale che oggi non deve sentirsi sconfitto ma che deve ribadire la propria dignità di fronte a chi brinda nell’assoluta inconsapevolezza di cosa significhi anteporre il bene comune all’amor proprio o a chi non ha trovato il coraggio di fare pubblicamente ciò che - nella condivisione di un progetto irraccontabile  - è stato fatto cinque minuti dopo senza guardare in faccia il paese.
Ad Andrea Cardoni ed Enzo Martorella un grazie sincero per aver saputo conservare l’orgoglio di rappresentare la propria gente e la libertà di servirla.
Ai  miei collaboratori ed ai dipendenti del Comune di Rio Marina la mia gratitudine ed un accorato appello: non smettete di credere nelle istituzioni e nel vostro ruolo di servizio alla comunità.

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