Vorrei segnalare la presenza di alcuni motociclisti che hanno preso di mira alcuni dei sentieri molto praticati da trekkers e mtbikers, il primo è il sentiero segnato con il numero 45 sulla carta topografia del parco, in particolare il tratto che collega la provinciale sullo scollo della Lamaia, in località Colle Pecorino con Monte Pericoli, (zona meglio conosciuta come Buca di Bomba), sentiero che sopravvive grazie alla manutenzione che viene fatta da volontari una o due volte l'anno.
Il passaggio delle moto è cominciato con la fine della stagione turistica quindi da breve tempo, tra l'altro viene percorso in salita, accentuando così ancora di più i danni riportati sul fondo con profondi fossi scavati dalle gomme, il terreno è praticamente "zappato" dai cavalli motore per salire dalle parti dove il sentiero si fa più ripido, traiettoria che è già stata percorsa dalle ultime pioggie scavando il fosso cominciato dalle gomme, questa verrà percorsa anche dalle pioggie future peggiorando ulteriormente la situazione.
Non vorrei che questo sentiero facesse la fine di quello che dalla base della cessa della Barbatoia scende verso Lacona, devastato appunto dalle moto alcuni anni fa e divenuto praticamente un fosso di scolo delle acque, anche se ultimamente è stato segnato dai ragazzi di Lacona come via di comunicazione con la strada di Poggio al Molino, è tutt'altro che una passeggiata percorrere questo sentiero, dove in alcuni tratti la voragine creata dall'acqua successivamente al loro passaggio supera un metro di profondità.
Gli altri sentieri che vengono percorsi frequentemente, sono quello che dal Colle di Buraccio scende verso le Trane, anche questo già molto scavato dal loro passaggio, viene percorso talvolta in successione con quello del Cinghiale Azzurro che dalla base della Cima del Monte arriva sulla provinciale del Volterraio segnato sulla carta del parco con il numero 120.
Altri sentieri in fase di distruzione sono quello che dalle Cime scende al Viticcio e al Forno, segnato sulla carta del parco con il numero 51 e 49, e quello che dalle Cime scende al Brunello.
L'ultimo sentiero che voglio segnalare è quello di Gualdarone che scende da Buca di Bomba al campo sportivo di Procchio, tutti questi, nonostante coloro che praticano questa disciplina dicano che con i loro mezzi non entrino nei sentieri presentano evidente traccia del loro passaggio.
So che questo messaggio sarà fonte di critica da parte di molti amanti di questa disciplina, tra l'altro con alcuni di loro siamo, o eravamo amici, dipende da come percepiscono questo messaggio.
Quello che dico sempre agli amanti delle moto fuoristrada è di "evolversi" come hanno già fatto in altri posti del mondo, la mountain bike (intesa come disciplina) è molto simile al vostro modo di viaggiare nella natura e il danno riportato a livello di fondo è limitato e facilmente ripristinabile con uno o due passaggi l'anno sui tracciati che vengono abitualmente percorsi, tra l'altro devo dire che durante le mie uscite atte alla sistemazione dei sentieri citati sopra, mi è capitato di incontrare gente che come me per passione e per amore della propria isola impegnano saltuariamente qualche ora al ripristino degli stessi, ho sempre trovato trekkers, cacciatori, e altri mtbikers che condividono la mia stessa passione, ma non mi è mai capitato di trovare motociclisti impegnati in un pò di manutenzione.
Allo stato attuale l'Elba si sta muovendo per prolungare la stagione turistica grazie alla sua bellezza interna, alcune strutture cominciano a capire che impostare la stagione turistica sul mare e sulle spiagge non è sufficiente, abbiamo ben altre potenzialità a livello di territorio che dobbiamo gestire al meglio e non distruggerlo o farcelo distruggere.
Allego una foto di un tratto del sentiero del Brunello dove sono evidenti i segni delle gomme sul terreno, sulle rocce e sulle radici delle piante.
Gian Piero Mocali