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A Sciambere: Lo scaldabagno ammonitore e la discarica del demente

Scritto da  Giovedì, 05 Marzo 2015 06:57

Qualche tempo fa stavamo cercando funghi in una delle valli ferajesi, e dopo aver percorso, in salita nella macchia, uno stretto sentiero per diverse centinaia di metri, al culmine dello strappetto ci trovammo di fronte qualcosa che ci fece strabuzzare gli occhi: in mezzo ad altre cianfrusaglie domestiche svettava la carcassa di un grosso frigorifero, davanti al quale un saggio che con noi, ansante, aveva compiuto il cammino, così si espresse:
"Ora siccome non credo che ce l'abbia poggiato un elicottero, vorrei sapere chi è stato quel tonto che, per non scaricarlo al Carburo al deposito dell'ESA, s'è careggiato 'sto ciocco, prima in macchina per un bel pezzo di sterrato, e poi sul groppone fino a qui che deve essersi ammazzato di fatica".

Il defunto frigo rimase ad inquinare e guarnire il poggetto, siccome un bianco pipo ritto, per parecchio tempo prima che qualche squadra di volenterosi a noi ignoti lo rimuovesse. Ma restò nella toponomastica del ristretto gruppo che lo aveva scoperto. Da allora, infatti, quando dovevamo indicare quel luogo, per brevità dicevano: su alla "Discarica del Demente".
L'episodio ci è tornato alla mente quando abbiamo trovato nelle pagine del Maestro Luca Polesi (che dai rottami sa trarre opere d'arte) la foto di un grosso scaldabagno sparso (come le trecce morbide sull'affannoso petto d'ermengarda) per le campagne campesi del Filetto. 
La particolarità di questo singolo reperto (ahinoi se ne trovano purtroppo di frequente) è che una ignota mano ha vergato, sull'abbandonato inquinante coso, con un messaggio rivolto a chi lo aveva là condotto, un monito dal tono un poco rustico: "Pe buttallo qui te lo potevi troncà in culo che ci steva meglio" (Trad. Italiana: In luogo che trasportarlo qua, in questa impropria allocazione potevi carinamente inserirlo nel tratto terminale del tuo proprio apparato digerente, ove sarebbe stato più comodamente alloggiato).
Certo non ci troviamo di fronte all'opera di un raffinato dal cor gentile, ma di uno che ha le idee chiare (e giuste) senza ombra di dubbio

boyler

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