Stampa questa pagina

A SCIAMBERE DELLA NOBILDONNA DI FONZA

Scritto da  Giovedì, 03 Maggio 2012 17:16

Di una “signora” calata tra di noi dalle padanie (di cui non facciamo nome ma diciamo solo che bazzica dalle parti marinesi e  che è la madrina del premio giornalistico più inutile dell’Europa Occidentale), un giorno avemmo a dichiarare: “Non abbiamo il DISPIACERE di conoscerla personalmente”.   La stessa cosa ora possiamo dire di un’altra immigrata d’alto bordo, capitata in quest’isola: la signora che tanto positivamente si è affacciata alle cronache  con  le ripetute performance,  sue e dei suoi famigli, tese ad impedire che nei pressi del suo sacro impero territoriale sciamassero orde di barbari passeggiatori (ed ovviamente passeggiatrici). 
Sentite come la povera cara signora giustifica, in una intervista al Tirreno,  il fatto di aver ripetutamente  piazzato a terra le barriere sul Sentiero dei Rosmarini (materiale altrettanto ripetutamente rimosso e sequestrato dalle Forze dell’Ordine):
“Quella recinzione era un parapetto per darmi un appoggio e scendere in sicurezza fino al mare
 ma quell'area è di nostra proprietà. Chiederemo il permesso per mettere un altro parapetto vicino”.
Ci par giusto e verosimile,  anzi preoccupati della stabilità del di lei piedino, siamo quasi d’accordo.
E sentite  con quale acuto appello-paragone termina il suo argomentare:
“Così facendo vogliono fare scappare i proprietari delle ville, si vuole fare come in Corsica. Queste persone hanno anche attaccato degli adesivi con la faccia del corsaro simbolo dell'isola francese. Abbiamo paura.”
Aridaje col mito del corso col coltello tra i denti …  aridaje con questa panzana dei corsi che cacciano i turisti …  i proprietari delle ville….
Niente di nuovo comunque:  “Ad rivum eundem lupus et agnus venerant”  restiamo a Fedro al lupo prepotente che fa l’offeso, che vuole passare per vittima e trovare speciose scuse per papparsi l’agnello.
Era evidentemente per paura che la tremebonda signora chiedendo: “Aita  soccorso!”  permetteva che  un suo forzuto valletto minacciasse con tanto di leggiadro piccone gli escursionisti (pardon gli invasori ambientalisti filocorsi)  e li spintonasse ne li buscioni, tanto per festeggiare la pasquetta.
Abbiamo paura noi signora, abbiamo paura delle persone che (come il lupo l’agnello) si vogliono pappare quest’Isola in esclusiva inventandosi delle “ragioni”.
E non si illuda che funzioni attaccarsi alle pitte o nel caso all’adesivo appiccicato da qualche isolata fava lessa,  perché i diritti dei cittadini ISOLANI E NON  cercheremo di tutelarli in modo civile e pacifico.

Vota questo articolo
(0 Voti)