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PORTO AZZURRO, TRACCIA DI SANGUE SUL LUOGO DEL FURTO: IDENTIFICATO

Scritto da  Comp. Carabinieri Portoferraio Venerdì, 12 Aprile 2013 14:09


Nell’estate di due anni fa si era introdotto nottetempo al “bar 56” di Porto Azzurro, lungo la strada provinciale e dopo aver forzato una vetrata ed una saracinesca interna si era impossessato di circa 9000 euro custoditi all’interno delle casse e delle slot-machine presenti in quell’esercizio commerciale.

Nell’estate di due anni fa si era introdotto nottetempo al “bar 56” di Porto Azzurro, lungo la strada provinciale e dopo aver forzato una vetrata ed una saracinesca interna si era impossessato di circa 9000 euro custoditi all’interno delle casse e delle slot-machine presenti in quell’esercizio commerciale.
Tutto facile e veloce per il ladro, nonostante un piccolo infortunio sul lavoro: un taglietto a un braccio. Ma proprio da questo inconveniente è iniziato il certosino lavoro dei Carabinieri dell’Aliquota Operativa del Comando Compagnia di Portoferraio i quali, dopo uno scrupoloso sopralluogo tecnico sulla scena del crimine, hanno rilevato e analizzato con attenzione le tracce lasciate dall’individuo, sia all’interno che all’esterno del bar e sono giunti alla sua certa identificazione grazie all’ausilio dei mezzi tecnologici e scientifici in dotazione al R.I.S. dei Carabinieri di Roma. La traccia ematica lasciata sul luogo del furto ha infatti tradito G.G., 43enne, napoletano, che dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria livornese dell’accusa di furto aggravato, con pene che possono raggiungere i tre anni di reclusione. Ulteriori approfondimenti d’indagine potrebbero permettere l’individuazione di eventuali complici.  
Comp. Carabinieri Portoferraio

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