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Fratini: Giusta la nomina di Montomoli, ma Toremar compirà la sua "mission"?

Scritto da  Giovedì, 17 Maggio 2012 11:33

Alcune preoccupazioni l’attuale assetto organizzativo dei servizi di collegamento marittimo con il continente può suscitarle. E non perché siamo istintivamente portati a pensar male; a vedere i pericoli anche laddove non ci sono. E’ la stessa Autorità di vigilanza sulla concorrenza che, nel parere espresso lo scorso anno sulla ammissibilità della concentrazione Moby/Toremar, paventa quei pericoli e non ci fa stare tranquilli.

Come il Dr.Giampiero Sammuri designato per la Presidenza del Parco anche l’amico Stelio Montomoli, assunto alla Presidenza della nuova Toremar, è stato salutato come “l’uomo giusto al posto giusto”.

Ne siamo convinti anche noi, per la semplice ragione che Montomoli ha visto nascere ed è stato per anni Segretario della Autorità portuale. Ha quindi acquisito una solida conoscenza delle problematiche connesse alla gestione dei servizi marittimi e senz’altro anche una lucida consapevolezza della loro strategica importanza per l’Elba e tutto l’arcipelago. Ma non solo. Montomoli ha alle spalle anche una lunga carriera di uomo politico, dotato di quella intelligenza e sensibilità che ci sembrano oggi divenute abbastanza rare.

Dunque giudichiamo con favore la sua nomina alla Presidenza della Toremar e ci attendiamo dal neo Presidente un atteggiamento positivo di ascolto e di confronto con la società insulare, con tutte le sue espressioni istituzionali, politiche ed economiche.

Alcuni Sindaci, Alessi e Peria, hanno già sollecitato che si avvii un dialogo costruttivo con le Compagnie di navigazione. Entrambi ritengono, a ragione, che sia giunto il momento che Istituzioni, categorie economiche e Società di navigazione si riuniscano intorno ad un tavolo per ragionare, in concreto, del futuro di questo territorio. Sicuramente Montomoli, nella sua veste di Presidente di Toremar , saprà contribuire alla apertura di quel tavolo.

Il contratto di servizio che lega la Toremar alla Regione Toscana e i contributi pubblici ( statali e regionali ) che riceverà annualmente potranno assicurarci una gestione coerente con il principio della continuità territoriale e perciò di reale sostegno all’economia elbana? Porterà avanti Toremar una strategia aziendale che, oltre a garantire il rispetto degli oneri di servizio pubblico imposti dalla Regione, attui anche una politica tariffaria che non sia penalizzante e che punti, in special modo nella bassa e media stagione, alla applicazione di prezzi che favoriscano il turismo di fine settimana e comunque di breve permanenza? Sono disponibili le altre Compagnie, ci riferiamo alla Moby e alla Blu Navy, presenti nel canale per tutto l’anno, e non ai possibili “sciacalli” estivi, a seguire una simile politica, approfittando delle economie che già dallo scorso inverno, hanno potuto realizzare riducendo le corse ( in particolare la Moby)? E’ giusto, in questo momento di grave crisi economica, cercare di equilibrare il bilancio aziendale mantenendo alte le tariffe o non sarebbe anche economicamente più conveniente riempire le navi, che vediamo spesso partire vuote o semivuote, fissando tariffe più leggere? Lo stesso parere della Autorità garante della concorrenza secondo cui, per garantire piena concorrenza, sarebbe inevitabile consentire la presenza di altri Operatori marittimi anche solo nel periodo estivo, non può essere accettato senza colpo ferire; dare la possibilità ad una quarta Compagnia di lavorare solo in alta stagione, non vuol dire legittimare di fatto una “concorrenza sleale”?  

Sono questi i temi “caldi” che dovremmo discutere, su cui dovremmo confrontarci. Coinvolgendo anche la Regione Toscana e l’Autorità portuale.

D’altra parte alcune preoccupazioni l’attuale assetto organizzativo dei servizi di collegamento marittimo con il continente può suscitarle. E non perché siamo istintivamente portati a pensar male; a vedere i pericoli anche laddove non ci sono. E’ la stessa Autorità di vigilanza sulla concorrenza che, nel parere espresso lo scorso anno sulla ammissibilità della concentrazione Moby/Toremar, paventa quei pericoli e non ci fa stare tranquilli.

Per l’Autorità il contratto di servizio stipulato tra Regione e Toremar obbliga quest’ultima solo “ alla effettuazione di un determinato numero di corse giornaliere e alla prestazione di servizi di qualità, mentre totale libertà è lasciata sulla gestione della capacità di riempimento delle navi “. In altre parole se Toremar privatizzata effettuerà tutte le corse previste in contratto e garantirà i servizi richiesti potrà anche viaggiare con navi mezze vuote, ma avrà rispettato gli obblighi contrattuali e avrà diritto, comunque, a ricevere dalla Regione e dallo Stato un contributo annuo che ammonta complessivamente a circa 15 milioni di euro.

Moby dovrà solo stare attenta a fare in modo che le perdite della Società acquisita non superino l’ammontare del contributo pubblico. E se le navi Toremar non partiranno piene, nei periodi di maggior traffico, potrà avvantaggiarsene senz’altro Moby.

Ma non è tutto. La coppia Moby-Toremar, sempre secondo il Garante per la concorrenza, “potrà razionalizzare le corse in modo da sfruttare al meglio la capacità di trasporto che Toremar è tenuta a mettere a disposizione nella stagione invernale e in quella intermedia” a tutto vantaggio di Moby che avrà la possibilità di realizzare economie di gestione.

Ma i maggiori guadagni di Toremar e i risparmi di Moby nelle stagioni di minor traffico non spingeranno le due Compagnie a contenere le proprie tariffe nei periodi di affluenza turistica. “Non vi è ragione per ritenere – scrive ancora l’Autorità - che le due Società trasferiranno ai consumatori estivi le efficienze così realizzate, in quanto esse potranno essere più convenientemente impiegate per migliorare il loro risultato operativo “.

Questo è lo scenario, poco rassicurante, che, ripetiamo, l’Autorità di vigilanza, ha raffigurato. E’ uno scenario eccessivamente “fosco” o contiene qualche verità?

Dobbiamo chiederne conto alla Regione che ha scelto la strada della doppia privatizzazione (cessione del servizio e della proprietà ); ma dobbiamo chiederlo anche alla Autorità portuale e alle Compagnie di navigazione ed in particolare alla Toremar dove è oggi in posizione di comando Montomoli, con il prezioso bagaglio di esperienze e doti personali di cui prima dicevamo. Urgono chiarimenti e possibilmente efficaci intese. E’ importantissimo che il dialogo inizi quanto prima. I Sindaci facciano la prima mossa, tutti insieme.

Giovanni Fratini

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