Tutte le mattine faccio una piacevole passeggiata per Portoferraio nelle prime ore del giorno, quando la città è ancora silenziosa. È proprio in quei momenti che si notano con maggiore chiarezza situazioni di degrado già più volte segnalate, documentate e denunciate pubblicamente. Eppure, nonostante articoli di giornale, segnalazioni e fotografie, nulla è cambiato, né con l’amministrazione attuale né con quella precedente.
Una delle situazioni più evidenti si trova in via Garibaldi, una strada molto frequentata soprattutto d’estate, percorsa ogni giorno da turisti diretti verso la Villa di Napoleone. Proprio in questa via, che dovrebbe rappresentare un biglietto da visita per la città, si riscontrano occupazioni disordinate di suolo pubblico e passaggi pedonali.
Colpisce in particolare al lato dell’ex edificio della posta, immobile storico di Portoferraio, utilizzato di fatto come deposito: biciclette, materiali riconducibili ad attività di ristorazione e oggetti accatastati in modo improprio. È difficile comprendere come tutto questo sia possibile senza controlli.
La domanda resta sempre la stessa: perché le amministrazioni, sia quella attuale sia quella precedente, non intervengono? I suoli pubblici vengono controllati? Esistono autorizzazioni o si tratta di situazioni tollerate?
Non è solo una questione di decoro, ma di rispetto delle regole, del patrimonio storico e dell’immagine della città. Portoferraio merita attenzione e risposte concrete, perché il degrado ignorato diventa normalità e una città che si abitua al disordine perde, lentamente, la propria dignità.
Francesco

