Stampa questa pagina

A Mola arriva anche l’Airone Guardabuoi

Scritto da  Legambiente Arcipelago Toscano - foto di Saverio Pierulivo Mercoledì, 08 Marzo 2017 10:38

 Un'altra straordinaria presenza ornitologica registrata nella preziosa zona umida insulare

La Zona umida di Mola e i suoi dintorni, nonostante il degrado denunciato più volte da Legambiente, continuano ad essere una straordinaria calamita per l’avifauna migratoria, stanziale o che cerca semplicemente un punto di sosta e ristoro.

Questa volta l’ospite è straordinario all'Elba, un Airone Guardabuoi (Bubulcus ibis), fotografato da Saverio Pierulivo. Ma ancora più singolare il posto dove staziona: il magnifico uccello dal piumaggio bianco e dal  lungo becco giallo, è presente nella piana di Mola da una decina di giorni, al limitare della preziosa  Zona umida, che non manca di riservare nuove sorprese.

«Questo Airone – spiega Giovanna Neri di Legambiente -  è infatti probabilmente uno dei primi  della sua specie ad essere avvistato nella zona, appartiene ad una specie protetta dalla Direttiva Uccelli europea, ed è incluso nella Lista Iucn e nell’allegato III Cites, L'Airone  ha scelto come luogo di vedetta prima  il tetto di una banca, poi ha preferito il cofano di un'auto parcheggiata per trascorrere il pomeriggio. L'avvicinamento a terra non sorprende, questi Aironi amano le aree aperte vicino alle zone umide, soprattutto se coltivate e con presenza di grandi animali, cavalli e buoi, con cui convivono storicamente in un reciproco scambio».

L’Airone Guardabuoi si nutre infatti di cavallette e coleotteri  che tipicamente “accompagnano” gli animali mentre questi si muovono lentamente sul terreno erboso. Può capitare anche di vederlo appollaiato sopra i bovini stessi. Questa specie, infatti, nutrendosi di piccoli parassiti come zecche e mosche, porta molti benefici ai ruminanti. Offrendo buon cibo, i bovini ricevono in cambio un segnale di allarme in caso di pericolo: da qui il nome di “Airone guardabuoi". All'interno delle zone umide si  nutre anche  di pesci, anfibi e invertebrati acquatici e terricoli, nonché di piccoli roditori  che scova nei terreni agricoli in fase di lavorazione.  «I bianchi Aironi Guardabuoi – conclude Giovanna Neri - minacciati dai pesticidi, dal bracconaggio e dalla riduzione dell'habitat, compiono anche un prezioso servizio tenendo sotto controllo i parassiti, dimostrandosi amici dell'uomo e degli animali».

 Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano

 

Airone guadabuoi

Vota questo articolo
(0 Voti)