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Il sequestro delle barche dei bracconieri per difendere il mare e i pescatori onesti

Scritto da  Legambiente Arcipelago Toscano Martedì, 10 Ottobre 2017 10:39

Legambiente si complimenta per l'operazione condotta a Giannutri ed per l'applicazione di misure drastiche nei confronti dei trasgressori.

Tra chi ha fatto negli ultimi anni più segnalazioni e dossier di denuncia su quel che avviene a terra e a mare Giannutri c’è sicuramente Legambiente Arcipelago Toscano, che non nasconde la sua soddisfazione:


«Ci complimentiamo con Carabinieri Forestali e Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per aver beccato e sanzionato i bracconieri del mare che abbiamo più volte segnalato all’opera a Giannutri. - dice Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana – E’ davvero un’importante novità, che speriamo venga confermata ed estesa anche gli altri bracconieri che infestano le aree a mare tutelate dal Parco anche nelle altre isole, che ci sia stato anche il sequestro dell’imbarcazione. Una misura necessaria – in uso in molti Stati – per impedire i bracconieri e i pirati del mare di continuare commettere i loro crimini dopo le multe e i sequestri di attrezzature da pesca e del pescato, visto che possono recuperare il danno arrecato loro dalle forze dell’ordine con una sol pescata Giannutri o Pianosa. Per i pescatori di frodo, sia sportivi che “professionisti” occorrerebbe una specie di “Daspo” che impedisse loro di andare a pesca e il sequestro dell’imbarcazione è il primo passo verso la tutela reale della biodiversità marina del Parco Nazionale e del Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos e per difendere i pescatori onesti dalla concorrenza sleale dei pirati del mare».

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