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I Delfini, il Mediterraneo e l'olio esausto

Scritto da  Nello Anselmi Domenica, 10 Marzo 2013 15:19

Il messaggio che Nello Anselmi  porterà con i “Messaggeri del Mare “ ad  Ostuni, in occasione della loro ennesima nuotata del 15  marzo

Il mare Mediterraneo, questo grande bacino lungo 3.800 km e largo 1.800   che comunica  con l’Oceano Atlatico  con lo stretto di Gibilterra, largo  appena 10 Km.
Nelle sue acque sfociano 5 o 6 grandi fiumi oltre a tutti gli altri minori.
Sulle  sue rive sorgono alcune metropoli, grandi città, migliaia di centri abitati  e milioni e milioni di abitazioni private.
Per il  ricambio completo delle sue acque, sono necessari  almeno 7.500 anni, ed è quindi un mare chiuso;  eppure  in questo mare ci vivono almeno 5 specie di delfini, e  le  cronache oggi ci dicono che hanno problemi.
Sappiamo che,  almeno nei paesi europei l’olio esausto delle attività commerciali  viene raccolto e riciclato, ma pensate ai milioni  e milioni di fritture  effettuate con la padella nelle case private che finisce nei lavelli e prima o poi va a finire  in mare, questo è un vero problema.
L’olio, essendo  più leggero dell’acqua  si espande  sulla superficie del mare ed  i  primi a soffrirne sono i cetacei perché vivono in superficie.  Allora cosa fare?  Non sembrerebbe  neppure tanto complicato aggiungere un bidone  per l’olio esausto ai bidoni della differenziata ed educare la gente ad usarlo.
Facendo così  aiuteremmo l’ambiente e l’economia. Perchè con l’aggiunta di qualche  sostanza, come la soda  caustica  e il  metanolo,  l’olio esausto può essere trasformato in   biodiesel per le nostre automobili.  E allora facciamolo subito,  raccogliamo l’olio esausto di “padella selvaggia” e aiutiamo  i nostri amici delfini ed il Mediterraneo.
Nello Anselmi



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