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A chi compete gestire i parchi?

Scritto da  Renzo Moschini Giovedì, 26 Aprile 2012 17:51

Anche in Toscana si stanno rinnovando gli enti parco regionali. Da poco è avvenuto per  quello di  San Rossore e sono prossimi quelli della Maremma e delle Apuane.
L’attenzione è rivolta naturalmente innanzitutto ai presidenti ma non solo. Anzi, negli ultimi tempi come si è potuto vedere anche nel dibattito al Senato sulla nuova legge si è aperta –o riaperta- una contesa anche su chi deve essere rappresentato nell’ente. La legge nazionale -ma sotto questo profilo anche le leggi regionali-  prevedono la rappresentanza istituzionale (stato, regione, enti locali che ritroviamo anche nelle comunità del parco) e delle associazioni ambientaliste e scientifiche.

Anche in Toscana si stanno rinnovando gli enti parco regionali. Da poco è avvenuto per  quello di  San Rossore e sono prossimi quelli della Maremma e delle Apuane.
L’attenzione è rivolta naturalmente innanzitutto ai presidenti ma non solo. Anzi, negli ultimi tempi come si è potuto vedere anche nel dibattito al Senato sulla nuova legge si è aperta –o riaperta- una contesa anche su chi deve essere rappresentato nell’ente. La legge nazionale -ma sotto questo profilo anche le leggi regionali-  prevedono la rappresentanza istituzionale (stato, regione, enti locali che ritroviamo anche nelle comunità del parco) e delle associazioni ambientaliste e scientifiche. In Toscana è previsto anche un Comitato scientifico composto dai rappresentanti delle nostre 3 Università che affianca l’ente. Ma da quando sui parchi è calata non solo la scure dei tagli ma anche la confusa e pericolosa politica ministeriale che ha rimesso in discussione il loro ruolo si è rafforzata fra altre cose la richiesta di immettere anche altre rappresentanze –diciamo così di categoria- che fa leva peraltro anche sulla  penosa gestione politica di tante situazioni dei parchi nazionali e pure regionali.
Ho letto ora che a Grosseto dove appunto tra poco sarà rinnovato il Consiglio dell’Ente la Legacoop, presente attivamente nella gestione di attività anche all’interno del parco, chiede di essere rappresentata. Anche le associazioni agricole e dei pescatori in altre realtà stanno chiedendo altrettanto.
Sono richieste che nella maggior parte dei casi  muovono e sono motivate dalla cosiddetta  ‘rappresentanza di interessi’ ormai consolidata anche nella normativa comunitaria specialmente in riferimento agli agricoltori, pescatori etc.. Ma è proprio qui che la motivazione non trova giustificazione alcuna per  i parchi.  Perché i portatori di interessi in un parco il cui compito è notoriamente –anche se oggi troppo spesso dimenticato- è quello di tutelare e valorizzare l’ambiente sono i cittadini residenti e non in quanto categorie o professioni ma in quanto comunità non solo residenti che hanno diritto ad un ambiente sano, bello e vivibile. Per questo  la rappresentanza di questo interesse sancito da ben due articoli costituzionali il 9 per il paesaggio e il 32 per la salute è affidato alle istituzioni. Che poi in troppi casi le istituzioni non brillino nell’esercizio di questa delicatissima funzione è altro discorso a cui si deve rimediare non stravolgendo tuttavia la legge ma facendola funzionare meglio. Anche per questo in Toscana la messa a punto di una nuova legge regionale sui parchi era e rimane  urgente proprio per evitare anche ulteriori confusioni che non giovano a nessuno.

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