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Dismettere le vasche antincendio non più utilizzate, ripristinare la natura e proteggere la fauna

Scritto da  Legambiente Arcipelago Toscano Martedì, 18 Marzo 2025 11:38

Ha fatto bene l’ornitologo Giorgio Paesani a sollevare il problema della messa in sicurezza della vasche anti-incendio che ormai non svolgono più la loro funzione da anni e che rappresentano trappole mortale non solo per specie di rapaci più o meno rari ma anche per altri uccelli e cinghiali e piccoli mammiferi come i ricci e diversi roditori.

 

La Regione deve intervenire per dismettere rendere innocue e bonificare dalla plastica queste vasche/trappola là dove non vengono più utilizzate – magari rafforzando numericamente nel contempo le prese d’acqua sul territorio come chiedono le associazioni di volontariato e la protezione civile - e, insieme al Parco Nazionale può pensare a creare in sostituzione piccoli stagni alimentati dall’acqua piovana o da reflui che consentano alla fauna selvatica di abbeverarsi in sicurezza, creando così anche preziosi ecosistemi per gli anfibi e i piccoli animali che sostengono la rete del vivente.

 

Per le altre vasche ancora utilizzate per l’antincendio occorre mettere in atto le semplici e poco costose misure suggerite da Paesani, con scale di rimonta per gli animali che ci finiscono dentro e accorgimenti per consentire l’accesso all’abbeverata in punti precisi anche alla media e piccola fauna terrestre.

 

Basta poco, si può fare e ne trarranno beneficio sia l’ambiente che l’antincendio, invitiamo gli enti interessati, Comuni compresi, a trasformare un pericolo in un’occasione di ripristino della natura.

 

Legambiente Arcipelago Toscano

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Ultima modifica il Martedì, 18 Marzo 2025 11:58

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