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Il Presidente del Parco: quando le parole non bastano

Scritto da  Alberto Zei Domenica, 13 Luglio 2025 09:21

In questi giorni, da Firenze si levano parole altisonanti: “esperienza”, “competenza”, “trasparenza”, “legame con le isole”;termini apparentemente ineccepibili, che però rischiano di essere impiegati come una cortina lessicale, utile più a coprire che a rivelare. Perché nessuno nega il valore della competenza o della trasparenza, ma quando queste vengono invocate per giustificare una nomina già instradata su basi politiche, allora la trasparenza diventa vetrina, e la competenza, un’etichetta generica appiccicata a piacere.

 

Quando le parole non bastano

Vi sono momenti in cui le parole anche le più belle, le più ordinate, le più “giuste” non riescono a convincere. E naturalmente nessuno metterebbe in dubbio il valore del loro principio, ma qualcosa in fondo all’ anima ci fa sentire che manca l’essenziale.
Perché si può anche essere competenti, eppure lontani. Si può essere trasparenti, e tuttavia estranei. Si può avere esperienza, e non aver mai abitato davvero le attese di una comunità.
Forse non tutti lo dicono apertamente, ma lo pensano in molti: un territorio non si governa con i titoli, si guida con l’appartenenza. E l’appartenenza non è una parola da verbale. È fatta di memoria condivisa, di terra calpestata, di nomi conosciuti e dolori attraversati. È fatta di quella vicinanza silenziosa che lega chi vive lo stesso orizzonte, chi respira ogni giorno l’aria delle isole come cosa comune.

 

Soltanto parole

Eppure, proprio coloro che oggi chiedono “criteri oggettivi”, “selezioni trasparenti”, “scelte di merito”, sono spesso gli stessi che siedono dove siedono in virtù della loro appartenenza politica. Una rete di fedeltà, riconoscimenti, collocazioni di partito: questa è la vera “competenza” che, in molti casi, ha aperto loro le porte del potere. Ma allora, se si ritiene legittimo attribuire ruoli e responsabilità sulla base dell’appartenenza politica, perché mai questa regola dovrebbe essere ignorata proprio quando a rivendicarla è un intero territorio?
Qui, infatti, non si chiede un posto, ma una voce; non una poltrona, ma una guida che conosca per esperienza viva le fragilità e le potenzialità dell’Arcipelago Toscano. Una persona che non venga a imparare, ma a continuare a servire ciò che già conosce e sente come proprio.

 

L’ identità non si compra

Ma la verità è sotto gli occhi di chi vuol vedere: nessuna trasparenza è più limpida di quella che nasce dalla legittimità del vivere un luogo, dal condividerne ogni giorno le sfide, dal sapere cosa serve non per sentito dire, ma per vissuto diretto.
Non serve convincere nessuno: chi legge, sa. Lo sente. Perché ognuno di noi ha provato, almeno una volta, la frustrazione di vedersi amministrato da chi non comprende, non partecipa e soprattutto, non appartiene. E allora si capisce che la vera giustizia, la vera “trasparenza”, è quella che restituisce alle comunità il diritto di riconoscersi in chi la rappresenta.
La Presidenza di un Parco, di questo Parco, non è un incarico tecnico di elite: è un compito identitario. E l’identità non si compra, non si insegna, non si simula. Si ha o non si ha. Non si deve nemmeno dirlo. Lo sanno tutti.

 

Ma i sindaci

E allora viene da chiedersi: cos’è davvero l’appartenenza che conta? Quella politica, che garantisce visibilità, parola e centralità a chi ne fa parte? O quella territoriale, che nasce dalla vita condivisa e dalla responsabilità quotidiana verso una comunità concreta? Ma i Sindaci che da questa stessa popolazione hanno ottenuto consenso … dove sono? Chi rappresenta un territorio non può restare neutrale mentre gli viene sottratta la voce. Il silenzio dei sindaci pesa più di mille parole. E la gente lo avverte.
Chi invece oggi, invoca i criteri oggettivi e selezioni neutre, lo fa proprio paradossalmente in virtù della propria appartenenza partitica.
È quella tessera, è quel legame ideologico, che lo autorizza a parlare adesso, a firmare mozioni alla Regione Toscana, a rappresentare istanze al Parlamento per la designazione del Presidente del Parco a favore di chi il Parco, abitando in terra ferma, lo conosce perché magari perché lo ha visitato in barca a vela.
Senza quel vincolo di partito, probabilmente, la sua voce resterebbe fuori dai microfoni.

 

Un peso e due misure

Ma se è lecito e perfino naturale, che l’appartenenza politica generi legittimazione istituzionale, per quale motivo questa logica dovrebbe essere rifiutata quando si tratta dell’appartenenza vera, profonda, al territorio stesso? L’Arcipelago Toscano, con le sue fragilità, le sue peculiarità e la sua ricchezza, non è meno di un partito. Anzi, è qualcosa di più: è un’identità collettiva, sedimentata nella storia, nei volti della sua gente, nei paesaggi, nelle lotte quotidiane. Chi appartiene davvero all’Arcipelago ha il diritto di rappresentarlo, di presiederlo, di guidarlo, almeno quanto chi appartiene a una corrente politica, ha diritto di parlare a nome di questa.
Non può esserci lealtà se si riconosce la forza dell’appartenenza partitica e si nega quella dell’appartenenza territoriale. E non può esserci giustizia se si ascolta la voce delle fazioni ma si ignora la voce delle proprie radici.

 

Una scrivania troppo lontana

E se c’è davvero qualcuno a Firenze o anche a Roma, con un titolo, con un timbro, con una scrivania lontana, che pensa che all’Elba non vi sia competenza sufficiente, che pensa che serva importare saperi, che solo altrove si trovino menti adatte a guidare un Parco che nasce e vive in quest’Isola, allora non si è di fronte a una scelta tecnica né ad una valutazione imparziale ma a un insulto consapevole come se l’Arcipelago fosse solo un corpo da amministrare e non una coscienza da capire.
Chi ragiona così non cerca il meglio, cerca l’obbedienza. E dove non vede nomi pronti a chinare la testa, dice che non ci sono competenti. Ma noi diciamo il contrario: non è l’Isola a mancare di competenza, è un gesto arrogante, che non merita né ascolto né replica, ma solo rifiuto.

 

Alberto Zei

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Ultima modifica il Lunedì, 14 Luglio 2025 08:45

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