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Aria di festa ma anche di sciopero alla Coop

Scritto da  Stefano Bramanti Mercoledì, 26 Dicembre 2012 11:30

Per decine di lavoratori della Unicoop Tirreno, il 31 Dicembre potrebbe non essere una giornata di festa, visto che c'è aria di sciopero. Va avanti infatti la rivendicazione sindacale unitaria Cgil-Cil-Uil, nei confronti della cooperativa accusata di aver disatteso le promesse d'assunzione di 47 lavoratori precari con 36 mesi di stagionalità, raggiunte in un accordo dei mesi scorsi

Dopo il Natale, tutti in attesa di un San Silvestro fatto di feste con spumanti a volontà, musiche e balli. Ma non per tutti il clima sarà così sereno in questi giorni. Per decine di lavoratori della Unicoop Tirreno la giornata del 31 potrebbe essere ben diversa, visto che c'è aria  di sciopero, già minacciato. Va avanti, infatti, la rivendicazione sindacale unitaria Cgil-Cisl-Uil del settore, nei confronti della direzione della cooperativa rea di aver disatteso promesse circa l'assunzione di 47 lavoratori precari, con alle spalle oltre 36 mesi di stagionalità. Un accordo raggiunto nei mesi scorsi che prevedeva anche l'aumento di ore lavorative per dipendenti part time, una intesa fatta nell'ottica del riassetto organizzativo. “Le assunzioni risponderebbero a necessità reali dei negozi - dicono i sindacalisti - e servirebbero a reintegrare una parte del personale uscito in mobilità nell'ultimo periodo, ma più in generale le assunzioni rispondono a esigenze di professionalità e qualità del servizio per tutti i soci e i consumatori”. Impegni quindi disattesi, secondo i rappresentanti sindacali, che addirittura parlano di “atteggiamenti padronali” in un volantino distribuito davanti ai supermercati coop presenti alcuni lavoratori precari in stato di agitazione.
“I lavoratori  – conclude il volantino- hanno sempre dimostrato senso di responsabilità nei confronti dell'Azienda Coop, perché tre volte interessati al buon andamento della cooperativa, in quanto dipendenti, soci e consumatori. Se sono costretti alla lotta e allo sciopero vuol dire che la misura è colma”.

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