Una nota dai toni piuttosto preoccupati è stata emessa dell'ISPRA, in risposta ad una richiesta di valutazione da parte del Comando Generale delle Capitanerie di Porto sugli effetti dello sversamento di sostanze oleose conseguente alla collisione tra due navi a Nord di Capo Corso.
Ecco il testo integrale pubblicato sul sito dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale:
Le imbarcazioni coinvolte nell’incidente al momento sono all'ancora su di un fondale di 50 metri ad una distanza di circa 18 miglia nautiche dall'isola di Capraia e 20,5 miglia nautiche dall'isola di Gorgona, siti di particolare rilevanza ambientale. Dall’analisi dei dati e delle informazioni pervenute ai tecnici ISPRA dalla Capitaneria di Porto italiana e dalle autorità francesi, risulta che la sostanza inquinante riversata in mare si attesti intorno alle 600 metri cubi di “heavy fuel oil” (olio combustibile pesante) con densità di 0,9745 g/cm3 anche se le informazioni che sono state fornite dal Comando Generale della Capitaneria di porto francese parla di un potenziale di carico complessivo tra le due imbarcazioni di carburanti di varia natura pari a: 2.634 t di Fuel oil, 471 t di Diesel e 173 t di oli lubrificanti.
Collisione tra navi mercantili: sversamento in mare di olio combustibile a largo della Corsica. ISPRA affianca il MATTM e la Capitaneria di Porto per la gestione dell’emergenza. Aggiornamento del 9 ottobre
Al momento dell'impatto le condizioni meteo-marine risultavano buone ma è previsto un peggioramento nei prossimi giorni tra mercoledì e giovedì. La chiazza di combustibile appare di colore argenteo e uniforme. Da informazioni ricevute tramite elaborazioni satellitari di “e-geos”, le dimensioni della chiazza oleosa si estendono per una lunghezza di 27 km circa e una larghezza di 0,3 km in direzione Sud/nord.
Sulla scorta delle informazioni fornite circa la situazione e i dati relativi all’incidente, il Comandante Generale della Capitaneria di Porto, Amm.glio Giovanni Pettorino, ha chiesto ai tecnici ISPRA un parere sulle possibili conseguenze ambientali dello sversamento dell’olio combustibile e la possibile evoluzione della miscela in mare.
A tal riguardo, considerando che si tratta di un olio combustibile pesante, e conoscendo il comportamento in mare di questa categoria di miscela oleosa, fintanto che le condizioni meteo-marine rimangono tranquille (mare calmo e vento assente), il prodotto continuerà a galleggiare lungo una linea, secondo la direzione della corrente (che al momento procede in direzione nord-ovest) e potrà essere recuperato. Qualora, come previsto per i prossimi giorni, potrà verificarsi un peggioramento delle condizioni meteo-marine l’aumento del moto ondoso non permetterà un agevole recupero del combustibile che ingloberà goccioline di acqua (fino all’80% del volume totale) favorendone altresì lo spostamento sotto la superficie del mare, non vista dai sistemi di rilevamento in atto, e apparire solo quando in prossimità della costa. Questo tipo di prodotto, arrivato in prossimità dei litorali, può inglobare eventuale materiale sedimentario in sospensione e affondare, coinvolgendo le biocenosi del fondo (complesso di popolazioni animali e vegetali che vivono e interagiscono fra loro nello stesso ambiente) e determinando un’ulteriore difficoltà di recupero.
ISPRA