Lunedì di violenza, quello appena trascorso, nella Casa di reclusione di Porto Azzurro, dove un detenuto si è reso responsabile di gravi eventi violenti, procurando lesioni ad alcuni appartenenti alla Polizia Penitenziaria i quali sono poi dovuto andare in Ospedale.
A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
Nella mattinata di ieri, intorno alle ore 11.00, un detenuto di origini africane, residente in Italia, si è reso protagonista dell’ennesimo grave evento critico per futili motivi. Dopo aver ricevuto udienza dal Responsabile della Sorveglianza Generale, che in quel momento espletava funzioni di comando, il detenuto – non avendo ottenuto rassicurazioni circa un’assegnazione lavorativa a breve termine – ha dato immediatamente luogo a comportamenti violenti e turbativi dell’ordine e della sicurezza. Ha scardinato alcune porte degli uffici e tentato di introdursi nell’ufficio di comando.
Grazie al pronto intervento del personale di Polizia Penitenziaria, l’uomo è stato contenuto e ricondotto nella sezione di appartenenza.
Tuttavia, poco dopo, è riuscito a introdursi nell’ufficio del Preposto, devastando gli arredi e scagliando parti di tavolo e altri oggetti contro gli agenti intervenuti.
Due agenti hanno riportato contusioni: uno al ginocchio e l’altro allo sterno. Entrambi, dopo una prima visita eseguita in istituto, sono stati inviati al pronto soccorso dell’ospedale isolano, dove i sanitari hanno rilasciato le seguenti prognosi: 10 giorni per il primo e 5 giorni per il secondo.
Soltanto la professionalità e la dedizione degli operatori accorsi nell’immediato, unitamente al successivo intervento del gruppo speciale di supporto locale, hanno scongiurato il rischio che la situazione degenerasse ulteriormente e coinvolgesse altre figure professionali presenti.
Il SAPPE rimarca la rabbia della Polizia Penitenziaria di Porto Azzurro: “Siamo stanchi di dover registrare episodi di tale gravità e, soprattutto, di vedere ancora una volta il personale soccombere sotto la violenza di detenuti che si dimostrano incompatibili con questa Casa di Reclusione. Il sindacato ribadisce con forza la necessità di un cambio di rotta nella gestione del carcere, sempre più segnato da un clima di incertezza che quotidianamente grava sugli operatori. A ciò si aggiunge la cronica carenza di organico, che espone ulteriormente la Polizia Penitenziaria a rischi elevatissimi e rende sempre più difficile garantire sicurezza ed efficienza all’interno della struttura”.






