Avrei preferito non monopolizzare l'argomento Cinghiali, perché ritengo sia importante parlarne il più possibile ma dando spazio a più voci.
Ma siccome Barsaglini mi chiama in causa...
- "interviene Yuri Tiberto, banalizzando il Piano di Eradicazione presentato"
Non banalizzo niente. Il "piano di eradicazione" - costato 60.000€ e per larga parte bastato su copia-incolla (basti pensare alle tabelle in inglese, nemmeno la briga di tradurle) è solo uno studio di fattibilità, praticamente una bozza con molte lacune sia su base scientifica che, soprattutto operativa (niente di male, è, appunto, una bozza). Scientifica, perché mancando qualunque dato sulla consistenza numerica effettiva (censimento) si parla di aria fritta. Operativa, perché in nessun capitolo del "Piano" vengono indicate le tecniche, i luoghi, le strategie da mettere in atto. Si parla di "50 cacciatori x 80gg x 5 anni, ma non si indica se dovranno sparare in battuta, alla cerca, su foraggiamento, di notte, dall'elicottero o con degli F35. Viene indicata una spesa per le gabbie, ma non si indica il numero, né il posizionamento, né le caratteristiche (chiusini, corral, ecc.). Giusto un punto di partenza.
- "Quindi, le eradicazioni svolte su altre isole, anche più grandi dell’Elba, sarebbero state concepite da “imbecilli” che non avrebbero valutato l’importanza di compiere tali atti e avrebbero sperperato soldi pubblici".
Mai parlato di imbecilli, mai parlato di sperpero di soldi pubblici. E' evidente che per giungere a una eradicazione sia assolutamente necessario un budget adeguato. Le eradicazioni "in isole anche più grandi dell'Elba" sono comunque state fatte su isole disabitate o quasi, facilmente transettabili, e in ogni caso sempre con azioni combinate di trappolamento e caccia. Niente di diverso da quello che propongo io.
- "Tiberto prosegue ancora, ancora una volta confondendo caccia e selezione:" " Come abbiamo visto “cacciare nel parco” è pratica (oltre che illegale!) già sperimentata e che non ha avuto nessun impatto".
Conosco perfettamente la differenza fra caccia e caccia di selezione, tanto da entrare nei dettagli e spiegare che mentre la caccia di selezione vera e propria prevede solo l'abbattimento di un numero predeterminato di animali per classi di età, in aree protette o meno, quella effettuata nello specifico nei Parchi a scopo eradicatorio (o di forte contenimento, vedi peste suina africana in continente) non pone vincoli di sorta, esattamente come quella effettuata dalla Venatoria (che, come mi insegna Sammuri, non è forse definibile "caccia", ma di fatto si tratta sempre di sparare nel cul@ a degli animali) e si propone il semplice abbattimento di qualunque esemplare delle specie target venga a tiro, maschi, femmine, trans o cuccioli compresi. Se poi avessi letto - e magari capito, ma forse è chiedere troppo - quanto ho scritto, avresti preso atto che di fatto la caccia vera e propria, con cani e senza, è di fatto stata totalmente sdoganata sia a Pianosa che al Giglio, con cacciatori assoldati e autorizzati a sparare a Pernici, Lepri, Mufloni, Fagiani (e non saprei, ma temo anche a innocui Ricci).
"E poi: GRATIS! Che bella parola! Anche sul fatto che la braccata non comporti “troppe problematiche” c’è da ridire"
Allora, facciamo così. Prendiamo la tua "bibbia" - Piano per l'eradicazione" e leggiamo a pagina 196: "La braccata (...) è la tecnica che oggi assicura il maggior contingente di cinghiali abbattuti in ambito venatorio in Italia. Sull'Isola gli aspetti negativi legati alla braccata vengono di fatto a cadere, soprattutto perché non vi sono specie che, anche considerando i tempi di applicazione della stessa, potrebbero essere influenzate negativamente da tale forma di prelievo. Pertanto, l'utilizzo della braccata non si può escludere a priori e anzi, in considerazione del contesto ambientale caratterizzato da aree fortemente impervie e difficilmente accessibili, tale forma di prelievo andrebbe senz'altro annoverata tra le tecniche di rimozione del cinghiale."
Come detto nella contro-replica a Giampiero, l'unica differenza sta nel fatto che io ritengo sia auspicabile un intervento di forza immediato, atto a ridurre sensibilmente le popolazioni di cinghiale, fuori e dentro al Parco: con le gabbie diffuse nelle zone antropizzate, e con la caccia nelle altre, Ovviamente, ambedue le pratiche possono essere effettuate pagando, o quasi gratis, visto che parliamo di animali dalle carni pregiate e non di Ratti. A te piace pagare (e aspettare i fondi necessari vuol dire pupparci per anni questa situazione), a me piacerebbe agire sfruttando tutte le risorse disponibili spendendo il meno possibile. Questione di gusti.
Poi, ognuno è lecito che abbia la sua visione.
Yuri Tiberto






