Affrontando l’argomento del “comune unico” in seno al nostro comitato, sono emerse diverse riflessioni che hanno evidenziato vantaggi, svantaggi e un’unica certezza: non si può rappresentare tale istituzione come un “bene assoluto”, né come “causa di tutti i mali”.
INIZIATIVA DESTINATA A DATA DA DESTINARSI
Il pane e i dolci prodotti dalla cooperativa sociale Nesos, che impiega alcuni detenuti del carcere di Porto Azzurro, sarà in vendita, dal 12 Febbraio, presso i supermercati Coop dell’Isola d’Elba
Le osservazioni di Legambiente sullo strumento urbanistico
Ieri, 7 febbraio, è stata la giornata mondiale del Land grabbing, parola inglese che già dal suono, pronunciandola, dà l’idea del suo significato. Per Land grabbing si intende l’accaparramento indebito delle terre coltivate e coltivabili da parte di grandi “investitori” siano essi banche, monopolisti o governi altrui, a danno dei paesi del sud del mondo, spesso con contratti burla o frutto di ricatto verso i piccoli proprietari.
Incontri su opere come “Lampo Il cane viaggiatore di “Barlettani”, Mirabelle Cane Marinaio “Patrizia Mazy” e La via del Pirata oppure “Il mio Imperatore” di Rita Poggioli” che sta riscuotendo un vero successo. Un bilancio più che positivo per la “Settimana della lettura”
Il ponte Bailey potrebbe essere una soluzione veloce e funzional per risanare la viabiltà da e per Rio Marina ma è necessario capire se le sue basi appoggieranno su rocce stabili.
E’ da ben piu’ di tremila anni che l’uomo naviga sui mari. Un numero incalcolabile di navi a remi, navi galee, caravelle, brigantini, navi da battaglia, etc. hanno percorso in lungo e largo i nostri mari, e spesso affondavano. Cio’ avveniva per errori di navigazione tempeste, battaglie etc., e storicamente è accaduto con elevata frequenza nell’Arcipelago Toscano, le cui acque si trovavano sulle rotte preferenziali della navigazione costiera sin dai tempi piu’ remoti. Purtroppo, non è un mistero che il patrimonio archeologico dell’Isola d’Elba abbia subito una diaspora continua a partire dal ‘700. Basti pensare che delle circa 10.000 anfore che costituivano il carico delle onerarie affondate al largo di Chiessi e di Punta La Cera appena poco piu’ di 100 risultano acquisite alla funzione pubblica.
"Come si arriva, da un passato glorioso, pieno di meraviglie architettoniche che gli architetti e ingegneri di Cosimo de' Medici curarono in ogni dettaglio, dalle fortezze alle scalinate, le piazze, le cisterne, gli orti e i giardini, all'abbandono e degrado mostrato nelle foto (in calce all'articolo)?" Scrive Cecilia Pacini "Questi sono piccoli esempi, scorti per caso passeggiando tra le stradine del centro. Per la maggior parte noto che non si tratta di grandi lavori di ristrutturazione, quello che servirebbe e' solo buon senso, buon gusto, cura e normali lavori di manutenzione"
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