Il nostro paese e Porto Azzurro devono esser motivo di attrazione non solo per le bellezze naturalistiche; è necessario che l’Amministrazione svolga un ruolo incisivo nell’offerta e nell’organizzazione di servizi che renda pienamente partecipi le attività produttive e le associazioni.Il turista deve poter scegliere Porto Azzurro per l’accoglienza, la qualità dei servizi offerti, nonché per le sue peculiarità storiche e paesaggistiche opportunamente valorizzate.Occorre volontà e competenza da parte dell’Amministrazione nel coinvolgere, con i giusti tempi e metodi, i cittadini ma soprattutto gli operatori turistici e le associazioni per proporre ed organizzare iniziative sia di tipo ricreativo che culturale, lungo tutto l’arco dell’anno.Tutto ciò si chiama programmazione, coinvolgimento delle associazioni e degli operatori, creazione di un cartello di eventi adeguatamente pubblicizzato nonché un sito internet dedicato.Le attività commerciali sono la forza propulsiva del tessuto economico di Porto Azzurro. L’Amministrazione comunale non deve spogliarsi delle proprie funzioni di controllo ma dovrà regolamentare in modo chiaro e trasparente le norme riguardanti le diverse attività commerciali promuovendo criteri di qualità condivisi con gli operatori delle attività esistenti.
Ci sono voluti i disastri del Giglio e dei bidoni della Gorgona per tornare a discutere del ruolo e anche del tipo di parco di cui c’è bisogno all’Arcipelago. E’ merito di Rossi che ha posto la questione alla vigilia peraltro delle nomine dell’Ente in termini finalmente chiari. Rossi infatti ha detto al Giglio che bisogna estendere al più presto l’area marina del parco. E qui è opportuno soffermarci un momento perché l’assurdità della situazione è questa; che il parco dell’Arcipelago che interessa più isole è soprattutto un parco terrestre. Per un francese ma anche uno spagnolo e molti altri europei che possa esistere un parco di mare che a mare non conta un tubo è del tutto inconcepibile. Per noi no.
Al contrario di Messner che collezionava gli 8000 in tutto il mondo , il Comitato per il Comune Unico dell’Isola d’Elba , dopo il successo della raccolta delle 5776 firme , tenta la scalata ai 25 000 elbani che si dovranno pronunciare , si spera presto , col referendum se continuare con gli otto comuni o innovare l’amministrazione dell’isola con un unico comune .In attesa dell’esito della verifica da parte degli uffici regionali della raccolta delle firme richieste dalla legge regionale N°51/2010 , prevista per maggio , il Comitato si prepara alla campagna referendaria e sta organizzando , per dopo le elezioni, una grande assemblea pubblica per richiedere l’investitura a guidare la campagna , a inserire nel comitato nuovi soggetti , anche rappresentanti delle forze politiche oltre ai tradizionali esponenti delle categorie produttive dell’Elba e a ricercare finanziamenti per affidare all’Università uno studio socio economico della situazione elbana prima e dopo l’eventuale avvento del comune unico.
Sono costretta a tornare sull’argomento precisando che la dichiarazione pubblicata non è di mio pugno ma mi è stata gentilmente sottoposta dal direttore di Elba Notizie all’esito di un resoconto del Consiglio affinché ne verificassi l’assenza di formulazioni offensive . Replicando a Menichetti anche io spero che la registrazione in Consiglio Comunale non abbia perso nessuna delle parole dell’opposizione, impegnata nel rinnegare le valutazioni rivolte dieci mesi or sono alla “continuità” ed ai suoi esponenti in campagna elettorale, per l’evidente tentativo di tirare l’ultimo sasso.
'' I miei concittadini meritano rispetto: e' doveroso - afferma il giovane consigliere dell'opposizione - fare chiarezza in merito alla reale situazione in cui versa il comune di Rio Marina ''
a carico del 20enne, rumeno, senza fissa dimora, pendeva un provvedimento di carcerazione per l’espiazione di una pena pari ad un anno e due mesi per un fatto grave commesso, insieme ad alcuni suoi amici e connazionali, nel settembre 2006.
All’indomani della tragedia del Concordia furono tante le voce nei giornali a stampa e on-line, nelle pagine di social net-work e dei blog a chiedere tre cose : a) Allontanare la navigazione di alto tonnellaggio dalle coste e dalle aree marine sensibili; b) Istituire una adeguata rete di monitoraggio e sorveglianza della navigazione nel mare dell’Arcipelago Toscano e di Pelagos; c) Definire normativamente la gestione delle aree marine protette dal Parco Nazionale ed estendere le loro pertinenze all’ Elba ed al Giglio
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