Eh, il migliore amico dell’uomo… Il cane… Il problema è: ma l’uomo sarà il migliore amico del cane?
Ieri, salendo al Volterraio, proprio all’inizio del percorso, su un cippo di granito con indicato il tipico segnale CAI bianco e rosso e il numero del sentiero, ho trovato l’ormai (purtroppo) “classico” sacchetto DI PLASTICA con dentro la cacca del “migliore amico” raccolta. E, per inciso, non è la prima volta che su questo o su altri sentieri, ho ritrovato (e non credo di essere il solo) di questi “sacchettini ripieni”.
Ogni volta mi domando quale sarà il percorso “mentale” che porta a ciò.
Forse i soggetti non hanno capito che non basta raccogliere le deiezioni, esse devono poi anche essere smaltite correttamente in un contenitore per i rifiuti.
Allora mi si dirà: “eh, ma nella zona non ci sono i contenitori…”.
A prescindere che i sacchettini con sorpresa si ritrovano anche in piena città, dove i contenitori, se uno vuole li trova, ma sui percorsi di trekking direi che è ovvio che non ci siano.
Già portare il cane in una escursione potrebbe rivelarsi un comportamento poco adatto alla sicurezza dei cani e dei loro padroni: l’incontro con una vipera o con una mamma cinghiale con cuccioli potrebbero creare situazioni tragiche.
Anche dal punto di vista della prevenzione, la presenza di un animale da compagnia, con la sua naturale abitudine a “marcare il territorio” o altri naturali comportamenti, crea sicuramente disturbo alla fauna selvatica che lì “abita” con suo pieno diritto.
Come si può dedurre da quanto sopra, reputo il cane assolutamente incolpevole, lui fa quello che è nella sua natura.
E’ un problema che riguarda noi umani e i nostri comportamenti che invece ci rendono sempre più responsabili della distruzione dell’ambiente che ci circonda e che, dovremmo sempre ricordarcelo, è la nostra casa e deve essere rispettata e protetta.
Tornando al problema “sacchettini”, ma che riguarda qualsiasi rifiuto disperso nell’ambiente, sia città o percorso escursionistico: DEVONO ESSERE GESTITI RESPONSABILMENTE.
La presenza di pattumiere comporta che poi ci sia qualcuno che le va a svuotare e, se questo è “relativamente facile” nei centri abitati (perlomeno “dovrebbe essere”), è molto complicato fuori da essi. E non è assolutamente difficile, invece, portare con sé i rifiuti e smaltirli alla prima occasione. Chi abbandona rifiuti in ambiente aperto pensa forse che ci sia poi “mamma” che passa a raccoglierli? Oltretutto, in particolare per la cacca dei cani, lasciatela a terra, sole e agenti naturali faranno la loro parte e in poco tempo scomparirà. Se invece aggiungete anche la PLASTICA non fate che peggiorare la situazione.
La gestione dell’immensa quantità di rifiuti che produciamo è una delle grandi sfide attuali e future: è vero, la raccolta differenziata è cosa complicata, ma DOBBIAMO ASSOLUTAMENTE IMPARARNE LA CORRETTA PROCEDURA, non possiamo farne a meno. Già assistiamo a quanto gli animali selvatici entrino nelle città a causa dell'ingente quantità di rifiuti alimentari, che per loro rappresentano "cibo facile" e assolutamente dannoso, sia perchè alcuni cibi non sono "adatti", sia perchè cambia la loro etologia.
Sarebbe auspicabile che venissero fatti appositi “corsi” e che nei vari punti di acquisto, specie i supermercati, trovassimo notizie più precise al riguardo.
Ad esempio: quanti sanno che lo scontrino di carta termica non va gettato nella carta? E che andrebbero separate anche tutte le etichette adesive (che sono sempre di carta termica) sui sacchetti di carta o confezioni in plastica della frutta, del pane e degli altri “prodotti da banco”. E’ complicato? SI’, E’ COMPLICATO… ma non possiamo più farne a meno.
Roberto Barsaglini






