Riceviamo e pubblichiamo:
Gentile direttore,
vorrei portare alla sua conoscenza di un increscioso episodio di cui siamo stati protagonisti io ed il gruppo Camminatori Riesi che rappresento.
Ogni domenica organizziamo un trekking sui sentieri CAI della nostra Isola, la scorsa domenica (26 Ottobre) abbiamo scelto un pezzo della GTE che va dalle Panche a Vignola.
Dopo un primo tratto tranquillo e senza problemi, all'improvviso siamo stati allertati dal tipico rumore di moto da enduro, appena in tempo di metterci in sicurezza che due moto, con targa straniera sono sfrecciate incuranti dei nostri richiami a tutta velocità sul sentiero.
A seguire un altro gruppetto con il capofila italiano (presumo che dietro ci sia un'organizzatore) che ha avuto l'intelligenza di fermarsi rallentando il gruppetto che lo seguiva, si è scusato ma alle nostre rimostranze non ha ribattuto, alcune moto erano senza targa o con la stessa messa in orizzontale per renderla illeggibile.
Mi domando e ci domandiamo come sia possibile che non venga rispettato un divieto così lampante, nelle nostre escursioni li troviamo ovunque, non è il primo episodio, li abbiamo trovati nel Parco Minerario di Rio, sul Sentiero dell'Amore, sul Monte Fico sempre a Rio, addirittura sul Monte Giove che tentavano la salita alla rocca.
Premetto, sono stato un blando motociclista, non ho nulla contro le moto e i suoi utilizzatori ma credo che domenica abbiamo rischiato davvero troppo e non è assolutamente giustificabile percorre sentieri in un parco naturalistico tutelato a folle velocità incuranti di tutto e di tutti.
Spero che le autorità competenti prendano al più presto seri provvedimenti prima che qualcuno si faccia male.
Roberto Ferrini
Gruppo camminatori Riesi






